Sorgenia non è certo l'unica società ad aver investito sugli impianti eolici, ma ha la connotazione un po' speciale di rimandare all'immagine di un imprenditore, Carlo De Benedetti, che in qualità di editore si è vigorosamente impegnato in battaglie politiche e di principio abbracciando valori importanti. Così Sorgenia ha gentilmente accettato di rispondere a quattro domande.
In Italia l'eolico non è assoggettato a pianificazioni e norme degne di tale definizione. Come si concilia l'approccio etico con un panorama da far west?
Sorgenia è uno dei molti operatori impegnati a realizzare impianti di produzione energetica da fonte eolica. Il dibattito sull’impatto ambientale e paesaggistico di questo tipo di impianti è aperto. L'eolico genera molta energia in poco spazio, sostituisce dunque grandi quantità di combustibili fossili e può contribuire in modo significativo a centrare gli obiettivi europei di generazione da rinnovabili. Inoltre i terreni agricoli all’interno dei parchi eolici rimangono utilizzabili. Sorgenia cerca da sempre di generare energia nel modo più sostenibile, cercando il migliore compromesso possibile tra le esigenze di produzione e la compatibilità ambientale.
Per quanto riguarda i propri progetti eolici, dal 2007 Sorgenia ha deciso volontariamente di sottoporli tutti direttamente alla VIA (valutazione di impatto ambientale), e non a una valutazione preliminare meno approfondita che, se superata, può consentire di evitare la VIA.
In Puglia, Sorgenia ha per adesso un solo impianto operativo ma numerosi progetti in attesa di realizzazione. Alcuni degli impianti proposti da Sorgenia sorgerebbero su aree IBA-Important bird areas già censite e segnalate dalla LIPU-Birdlife Italia, la maggior autorità riguardo la presenza di volatili e fauna selvatica sul nostro territorio, già così fragile e a rischio. Le logiche industriali prevalgono necessariamente su tali obiezioni?
In Puglia, in particolare, Sorgenia dispone di un unico impianto eolico attualmente in funzione e sta sviluppando undici nuovi progetti. Solo uno di questi ricade in area IBA (1) . Ricordiamo che in Italia né la legge né le linee guida sulle fonti rinnovabili prevedono restrizioni sulla realizzazione di impianti in aree IBA. Certamente si tratta di un tema di riflessione da sottoporre al legislatore. Ad esempio, nel Nord Europa sono previsti strumenti tecnologici che consentono di non ostacolare il passaggio degli uccelli. Sorgenia è sensibile a questi temi come dimostra, solo per citare un esempio, la decisione di creare un nido per il falco pellegrino in cima alla torre della centrale a ciclo combinato di Bertonico-Turano.
Qualche tempo fa in una cittadina della Danimarca un progetto eolico è stato discusso insieme agli abitanti. 50mila persone hanno partecipato, ridimensionato, infine approvato l'impianto. In Italia - almeno in varie regioni del Sud - fino al 2009 l'evidenza pubblica di simili progetti si limitava all'albo pretorio dei comuni, poi sono seguiti vaghi obblighi di pubblicazione. Di fatto i cittadini entrano a conoscenza dei progetti quando vedono arrivare le gigantesche torri di cemento, ma ormai sono costretti a rassegnarsi. Non pensate che per questo genere di impianti così incombenti, spesso oggetto di forti contestazioni, sarebbe essenziale interpellare preliminarmente la cittadinanza e valutarne insieme l'opportunità?
Sorgenia è in linea di principio favorevole a un maggiore coinvolgimento delle popolazioni nei processi decisionali – che peraltro indirettamente già avviene attraverso le amministrazioni locali – fatta salva la necessità di garantire degli iter autorizzativi rigorosi ma rapidi e uniformi su tutto il territorio nazionale. Ribadiamo che a nostro giudizio è necessario cercare sempre il migliore compromesso tra le legittime esigenze dei territori, l’attività delle aziende che creano sviluppo e occupazione e gli obiettivi nazionali e internazionali di riduzione delle emissioni di gas serra.
Dal 2012 per il fotovoltaico a terra di grandi proporzioni sono stati notevolmente abbattuti i contributi pubblici, l'eolico sembra riservare ancora fondi alle imprese. L'Anev ha parlato di una soglia di 16mila MW in Italia. Non vi sembra un'enormità?
Per quanto riguarda il risparmio energetico e il fotovoltaico sui tetti, Sorgenia ritiene di aver dato un contributo importante. Sul fronte del risparmio energetico, attraverso l’introduzione sul mercato (anche a titolo gratuito per i propri clienti) di dispositivi in grado di monitorare o ridurre i consumi a casa e nelle aziende e con specifici progetti educativi. Nel fotovoltaico diffuso Sorgenia ha lanciato il progetto SoleMio per la realizzazione di impianti solari sui tetti delle abitazioni e delle aziende con positive ricadute in termini di costi della bolletta.
(1) Secondo le valutazioni della LIPU-Birdlife Italia un impianto tra quelli proposti da Sorgenia ricade in IBA, a Casalnuovo Monterotaro unitamente ad altri impianti proposti in numero sconcertante ma è da ricordare che anche l'impianto già in esercizio http://impianti.sorgenia.it/impianti/impianti-eolici/minervino-murge/ ricade in piena area IBA oltre che classificata ZPS (Zona di Protezione Speciale, aree oggi interdette su tutto il territorio nazionale) e SIC (Sito di Importanza Comunitaria). Originariamente ricadeva anche nel Parco nazionale Alta Murgia se non fosse che le pale all'interno del perimetro furono respinte dal Parco che oggi si ritrova l'impianto al confine insieme ad altre centrali simili che, nel complesso, hanno destato varie contestazioni. Alcuni altri progetti, pur non al'interno di IBA, sorgerebbero sul confine di aree protette(per esempio Casalvecchio di Puglia o Torremaggiore).