La vita dei cavalli e l'opinione dei cittadini, per il sindaco di Roma Alemanno e la sua giunta, non contano nulla: allo scopo di garantire in eterno gli interessi di 42 persone, i vetturini delle carrozze turistiche chiamate botticelle, il Comune è giunto a espropriare un'area pubblica vincolata all'interno della più centrale villa storica capitolina. Il sacrificio di un paio d'ettari di collina del Pincio, nel cuore di Villa Borghese, sbancati con lo scandaloso avallo di tutte le soprintendenze (locali e nazionali) per realizzare le nuove scuderie da destinare a quartier generale dei postiglioni, è probabilmente anche legato alla futura destinazione dell'area finora occupata abusivamente dai medesimi, l'ex-Mattatoio di Testaccio: ancora non sono noti progetti e impresa che certamente la interesseranno.
Da anni ormai la sofferenza dei cavalli costretti a lavorare in mezzo al traffico, alcuni morti per la via, attaccati alle pastoie senza soluzione di continuità anche nelle ore più roventi dell'estate quando i vetturini, obtorto collo costretti alla sosta, si parcheggiano sotto l'ombra di un cornicione, con sacchi per raccogliere il letame pieni di mosche legati al posteriore, un passato di sfruttamento negli ippodromi e un futuro al mattatoio, coinvolge in modo straordinario migliaia di persone, italiane e straniere, senza tuttavia scalfire l'atteggiamento dell'amministrazione cittadina.
Con una votazione sul filo di lama, il II Municipio ha espresso il suo parere negativo rispetto a quello che si dimostra l'ennesimo sfregio alla volontà delle persone: l'occupazione di un parco frequentatissimo e fin troppo degradato. Se per i cavalli è previsto solamente il pernottamento nella Villa, poiché il loro lavoro continuerà a svolgersi in mezzo alle strade congestionate dalle automobili, l'insediamento fatto di cemento armato, guardiania, 141 box e una gigantesca letamaia sorgerà sotto le giostre dei bambini, la casetta dove si affittano le biciclette, dirimpetto al Galoppatoio e al parcheggio, proprio a margine dell'antico viale delle Magnolie. Lì dovrebbero risiedere a breve i membri di una compagine che, stando alle cronache dei quotidiani, si è distinta nel tempo per minacce, insulti, truffe, aggressioni fisiche ai danni di uomini e donne. Una grande responsabilità, per il Campidoglio.