"Nella morsa del gelo", "temperature killer", "treni e strade bloccati dalla neve": sì, fa freddo finalmente, e dobbiamo esserne contenti. Con il dovuto rispetto per chi ne subisce maggiormente i disagi, come pure per le persone che a causa diretta o indiretta di questi rigori in vari paesi hanno perso la vita, l'atteggiamento mediatico e in certi casi istituzionale riguardo la situazione meteorologica di questi giorni è perlopiù superficiale, se non dissennato. Si titola, si strombazza, ma sarebbe meglio ragionare e cercare di capire come adattarci alle nuove stagioni, come agire subito e in prospettiva per non esasperarle oltre, e quali siano gli inconvenienti che conviene sopportare di buon grado.
Ogni stagione infatti porta con sé aspetti positivi e qualche disturbo. Cerchiamo di non perdere la testa per le cose meno importanti. Se manca la corrente in ospedale c'è da preoccuparsi, se la neve ritarda un po' i treni amen, viaggeremo di meno, consumeremo di meno. E' febbraio, il freddo è normale, rigenerante, speriamo che la terra riesca a ricevere sufficiente acqua per ricostituire le sue depauperate riserve: ne ha un bisogno che non immaginiamo neppure.
Il vero dato preoccupante è che nella maggior parte delle nostre regioni, soprattutto al centro-sud, il gelo è arrivato di colpo, tutto insieme, quando fino alla conclusione di gennaio si respirava un'aria quasi primaverile, molti prati erano coperti di bucaneve e i rami mostravano le prime gemme, senza che l'inverno fosse mai iniziato, sulla scia di piogge risicatissime. Ancora a dicembre era possibile incontrare qualche zanzara: fra pochi mesi, ricorderemo con nostalgia questa settimana intorno allo zero.