Ecologia, ambientalismo, animalismo, sono termini utilizzati in genere per definire quelle che le nostre istituzioni e anche il sistema mediatico considerano categorie appassionate, ma minori: argomenti talvolta importanti, ma non prioritari. 
  Si tende infatti a credere e a comunicare che l'aspirazione a vivere in un luogo sano, bello e pulito, l'intenzione di preservare da cementificazione, inquinamento e altre devastazioni il patrimonio naturalistico, e la disponibilità a impegnarsi in difesa del bene comune, sia prerogativa di pochi e ben identificabili gruppi votati alla causa. 
  Una valutazione quanto mai superficiale, poiché il diritto agli spazi incontaminati, all'aria pulita, a una gestione responsabile e competente del verde da parte delle amministrazioni locali (i parchi cittadini ad esempio sono luogo di incontro e ristoro soprattutto per giovani, mamme, bambini, anziani, e anche per chi d'estate non può partire), fino a una trasparenza sulla gestione dei rifiuti tossici e delle discariche, al desiderio di veder preservati i viali, le foreste, i corsi d'acqua e molto altro, sono argomenti che interessano la società civile in tutte le sue varietà. 
  Laddove le grandi e meritorie associazioni portano avanti il loro impegno, tanto spesso sostituendosi al servizio pubblico eppure contando solo sulle proprie forze, ovunque e continuamente fioriscono comitati locali, che per difendere l''albero minacciato - la sua bellezza e la loro ombra - abbattono al proprio interno qualunque pregiudizio. 
  A Roma, da dieci anni, gli abitanti di tre quartieri si battono senza tregua per impedire che il Fosso della Cecchignola e Colle della Strega, l'ultimo corridoio verde che attraversa la Capitale - 168 ettari, 20 di bosco autoctono pieno di tassi, volpi e uccelli - venga consegnato all'edilizia.  Sono uomini e donne, giovani e anziani, ricchi e cassaintegrati. Hanno votato a sinistra e a destra, con uguale scontento nel merito: da dieci anni infatti manifestano, digiunano, raccolgono firme (16mila, annullate dal Comune in nome di un cavillo), ottenendo per l'area un vincolo che la vorrebbe accorpata al Parco dell'Appia Antica. Ma gli amministratori mostrano intenzioni diverse. 
  Non sempre, naturalmente, la partecipazione civica è così sofferta. Tante volte le risoluzioni giungono immediate, e fioriscono progetti straordinari, e iniziative anche assai immaginifiche. Orti dietro le scuole, giardini meravigliosi in mezzo ai condomini, realizzati da pensionati, appassionati, piccoli collettivi. 
  Cos'è, dunque, che rende un argomento importante, se non la partecipazione della gente?
  E la gente siamo noi.