In un periodo storico dove le leggi del mercato sembrano essere le uniche bussole capaci di orientare e giustificare le decisioni politiche, la nuova Direttiva sulla vivisezione non è altro che l'esito scontato di un milieu culturale privo di valori fondativi.
Nonostante le innumerevoli ricerche che dimostrano l'insussistenza scientifica della sperimentazione animale, tesa solo a giustificare la messa in commercio di un gran numero di prodotti che ci vedranno come vero target sperimentale, la forza lobbistica delle multinazionali del farmaco riesce con estrema tempestività a far passare le proprie istanze. Ovviamente si mettono in ombra altre ricerche ben più solide ma meno lucrose, per non parlare del totale disinteresse circa le attuali conoscenze sulla soggettività animale, sul carattere di senzienza e su tutto il dibattito in bioetica in corso ormai da molti decenni.
Ecco allora che ogni dichiarazione in tal senso appare lettera morta, capace di cadere alla prima prova dei fatti per mostrare il suo vero volto di palcoscenico.