I pesci sono sotto assedio, il mare sfinito e depauperato: non aggraviamo questa situazione per ozio estivo.
Quanti infatti, anziché trascorrere una vacanza pacifica, si precipitano a calare in acqua lenze, arpioni, retini, per il solo gusto di ingannare il tempo.
Il mare, però, non può più permetterselo. Inquinato, sovraffollato dalle nostre imbarcazioni e dai nostri rifiuti, non riesce a rigenerarsi.
Quei poveri pesci, granchi, polipi, catturati da uomini e bambini all'assalto su scogli, canotti, motoscafi, rappresentano un sospiro del pianeta che dovremmo interpretare diversamente.
Nei giorni scorsi i pescatori professionisti sono entrati in agitazione chiedendo il rifinanziamento per il 2011 per la cassa integrazione in deroga per il settore, come manifestazione di insofferenza verso il fermo biologico minimo indispensabile che dal 1 agosto per un periodo di 35, massimo 40 giorni lavorativi impone la sospensione delle attività per le imbarcazioni a strascico e volante.
Oltre a essere un brutto gesto, una vita spezzata senza diritto, ogni singolo pesciolino prelevato per gioco va ad aggravare una situazione allarmante in tutto il globo.
Godiamoci invece il sole e le onde, e che siano vacanze per tutti.