Altri platani secolari abbattuti a Roma, a Tor di Quinto: ben 149 in pochi giorni! Alberi magnifici, alti quindici metri, che hanno visto i romani della fine dell'800 e di tutto il 900.
L'Ufficio Giardini del Comune , che lascia l'ACEA passare con le sue escavatrici sulle radici dei platani di Villa Borghese, che pota gli alberi in agosto e mozza i tronchi ad altezza di bambino, nega che sia una strage di alberi e dice che sono malati a causa di un fungo, il "ganoderma lucidum", che entra attraverso le fessure della corteccia e polverizza l'interno del tronco.
Ciò che li ha abbattuti non è stato il ganoderma lucidum. Ciò che li ha uccisi, ciò che uccide gli alberi, è innanzitutto la torreggiante ignoranza degli italiani su tutto ciò che è natura, terra, alberi e animali, per non parlare del corpo umano e delle sue leggi. Gli italiani, non più popolo contadino, non sanno che non devono appoggiare il muso della macchina o del motorino sui tronchi d'albero, non sanno che devono lasciare assolutamente pulita e libera il quadrato di terra regolamentare ai piedi degli alberi, senza gettarvi lattine, bottiglie e sacchi di immondizie, non sanno che non bisogna piantar chiodi nella corteccia per appenderci cartelli pubblicitari o la giacca mentre si lavora, non sanno che non bisogna accendervi sotto dei fuochi e neanche delle candele, non sanno che non devono sbattere il cassonetto vuoto contro il tronco che ne viene scorticato, non sanno che ogni piccolo scrostamento della corteccia uccide la vita dell'albero perchè la sua parte viva è sotto la corteccia più che al centro.
Gli italiani, popolo "creativo", che oggi sembra significare popolo alla perenne ricerca della novità e della trovata come i bambini e gli adolescenti, sono bravi a inventare, a creare dal nulla, ma mancano vergognosamente della capacità ugualmente importante del proteggere e conservare.
Chi si occupa di andare a vedere come sta un albero comune, quello per strada, come viene trattato e di cosa ha bisogno per poter continuare a esistere , a essere quel prodigio di generosità, bellezza, poesia, insostituibilità che è un albero?
Sapete quanti litri d'acqua immette nell'atmosfera in un solo giorno di questa torrida estate un solo grande albero come un faggio, come uno di quei platani? Quattrocento! Quattrocento litri d'acqua che mitigano la calura, che permettono di vivere al resto delle creature intorno a lui.