Alberto Sordi dedicò il suo ultimo film girato anche da regista, Nestore l'ultima corsa, ai cavalli delle botticelle romane, che suscitavano la sua forte compassione.
Sapendo che perlopiù, dopo una vita di stenti in mezzo al traffico, questi meravigliosi e sfortunati animali finiscono al mattatoio, egli girò questa sconvolgente scena, andando in prima persona in uno di questi luoghi.
Per lui, simbolo di Roma, Nestore fu una sorta di testamento spirituale ancora ignorato dalle autorità.
Al tempo, gli fu promessa la realizzazione di un pensionato, a cui teneva enormemente.
Invece, oggi più che mai, i vetturini continuano a sfruttare i cavalli nel traffico e in condizioni climatiche ogni anno peggiori, senza alcuna garanzia successiva. Questo, a dispetto della richiesta di dismissione del servizio da parte di decine di associazioni animaliste, migliaia di cittadini, e di un'attenzione mediatica internazionale.
Una vergogna per la città di Roma, un insulto alla memoria del grande Alberto.