Quest'anno giunge da Bressanone il grande abete mozzato che andrà a spegnersi nelle prossime settimane a Piazza San Pietro, a Roma.
La data di consegna dell'albero, alto circa trenta metri, al Pontefice, è fissata per il 17 dicembre.
Malgrado le ripetute preghiere di una grande moltitudine di persone sensibili alla natura e al diritto alla vita di tutte le creature, il Papa non ha voluto rinunciare a questo arretrato simbolo natalizio.
L'abete oltretutto non appartiene affatto alle consuetudini romane. La costumanza ebbe inizio quando un contadino polacco ebbe l'iniziativa di portare in dono un albero a Papa Wojtyla; da allora tutti fanno a gara, ogni anno, per offrirne uno.
Ma Piazza San Pietro, luogo fra i più belli al mondo, non ha certo bisogno di un povero albero coperto di lucine, per riscaldare i cuori dei fedeli. Al contrario, generosità e fratellanza oggi parlano un altro linguaggio.
Del resto, purtroppo, contro ogni logica e buon gusto, Benedetto XVI ha voluto reintrodurre per sé la stola di ermellino, che oltre a essere sinistra, è ridicola.