Si dà spazio a una notizia, in questi giorni: l'avvelenamento da mercurio renderebbe omosessuali i maschi degli ibis bianchi.
Questo aspetto comportamentale, rilevato da uno studio pubblicato su su Proceedings of the Royal Society B, ha naturalmente colpito i media.
Si associa il tasso di inquinamento alle abitudini degli uccelli che, così variando, porterebbe a una riduzione delle nidiate.
Ma l'aspetto ridicolo e mostruoso è che, per verificare se la somministrazione del mercurio incide sulla sessualità, i ricercatori dell’università della Florida e di Peradeniya in Sri Lanka hanno catturato 160 giovani esemplari di ibis bianchi del sud della Florida, nutrendoli con cibo cui avevano aggiunto metilmercurio.
L'idiozia di questi esperimenti, non capire che forse, anzitutto, è la cattività a distorcere le abitudini, e comunque il denaro per la ricerca andrebbe utilizzato per salvare il pianeta e aiutare gli animali a sopravvivere, fa cadere le braccia.
E' ovvio che l'inquinamento danneggia gli uccelli, come ogni altra specie. E molto gravemente.
Sarebbe più opportuno studiare come limitarlo e combatterlo.