COMUNICATO EQUIVITA 04/02/11
NO ai mangimi contaminati in Europa
Esortiamo il ministro Giancarlo Galan a bloccare un provvedimento che indebolisce
le norme dell’UE sulla sicurezza degli alimenti
Il Comitato Scientifico EQUIVITA si unisce agli ambientalisti, agli allevatori e ai consumatori che esortano il ministro Giancarlo Galan a respingere la proposta di modifica del Regolamento 882/2004 (1) presentata dalla Commissione europea (2). Tale proposta, in discussione il prossimo 8 febbraio, indebolisce la legislazione europea sulla sicurezza dei prodotti alimentari in quanto permette che mangimi contaminati da Organismi geneticamente modificati (Ogm) non autorizzati siano commercializzati entro lo spazio comunitario, inquinando l’intera filiera alimentare.
L’attuale legislazione dell’UE vieta qualsiasi contaminazione con Ogm non autorizzati. L’industria, però, contesta la politica della cosiddetta “tolleranza zero” sostenendo che essa ha provocato una crisi d’approvvigionamento nel settore dei mangimi. Suoi rappresentanti sono giunti a dichiarare che gli allevatori europei avrebbero dovuto abbattere i propri animali per non lasciarli morire di fame. Simili affermazioni, tuttavia, non sono basate sulla realtà. Dall'estate del 2009, infatti, le fonti ufficiali non hanno riferito di alcun respingimento di importazioni di mangimi dirette in UE. E anche prima di questa data, è risultato contaminato solo lo 0,2% di tutte le importazioni di soia destinate all’alimentazione animale (3).
Dichiara Fabrizia Pratesi, coordinatrice del Comitato Scientifico EQUIVITA: "'L’Europa deve fare marcia indietro sugli Ogm, anziché continuare a diffonderli. Non viene mai messo sufficientemente in evidenza - vedi studio di Charles Benbrook ed altri (4) - che gli Ogm agricoli quadruplicano l’uso dei pesticidi. Tali sostanze rappresentano una delle cause più importanti del recente grave aumento di malattie neuro-degenerative, tumori e squilibri del sistema endocrino e riproduttivo (vedi, per citare solo uno dei più noti, lo studio del CRIIGEN condotto su cellule umane e riguardante i danni del glifosate (5). Il Consiglio dei ministri della Bulgaria ha proibito proprio in questi giorni la coltivazione del MON810, portando a 7 il numero degli Stati membri che hanno messo al bando il cereale gm. Esortiamo il ministro Galan ad adottare la linea responsabile e coraggiosa di questi Stati, respingendo il prossimo 8 febbraio la proposta della Commissione, così come si è pubblicamente impegnato a fare il ministro dell’Agricoltura bulgaro Miroslav Naydenov”.
Il Comitato Scientifico EQUIVITA ritiene indispensabile che la tutela dei cittadini e dell'ambiente prevalga sugli interessi di lobby di poche società. Il ministro Giancarlo Galan, al quale è stata inviata la lettera che trovate di seguito, deve bloccare qualsiasi tentativo di indebolire le norme di sicurezza e garantire l’integrità della filiera del cibo e dei mangimi. L’interesse collettivo deve prevalere sul profitto di pochi.
(1) Regolamento n. 882/2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali.
(2) http://ec.europa.eu/food/committees/regulatory/scfcah/modif_genet/ag0809022011_en.pdf <http://ec.europa.eu/food/committees/regulatory/scfcah/modif_genet/ag0809022011_en.pdf>
(3) http://www.foeeurope.org/GMOs/zero_tolerance_paper_2010.pdf <http://www.foeeurope.org/GMOs/zero_tolerance_paper_2010.pdf>
(4) http://www.organic-center.org/science.pest.php?action=view&report_id=159 <http://www.organic-center.org/science.pest.php?action=view&report_id=159>
(5) http://www.criigen.org/images/stories/Dossiers/roundup/press-release_rup_0507.pdf
Comitato Scientifico EQUIVITA
Tel. + 39. 06.3220720, + 39. 335.8444949
E-mail: equivita@equivita.it <equivita@equivita.it>
Sito internet: www.equivita.org
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On.le Giancarlo Galan
Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali
Via XX Settembre 20, 00187 - Roma.
ministro.segreteriaparticolare@politicheagricole.gov.it
Roma 4, febbraio 2011
Gentile Ministro,
ci rivolgiamo a Lei affinché, nel corso della prossima riunione del “Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali” (Bruxelles, 8/9 febbraio 2011), respinga la proposta di modifica del Regolamento 882/2004 (1) presentata dalla Commissione europea (2). Tale proposta indebolisce la legislazione europea sulla sicurezza dei prodotti alimentari in quanto permette che mangimi contaminati da Organismi geneticamente modificati (Ogm) non autorizzati siano commercializzati entro lo spazio comunitario. La proposta della Commissione appare non solo totalmente innecessaria, ma destinata a compromettere la sicurezza umana, animale e ambientale.
L’attuale legislazione dell’UE vieta qualsiasi contaminazione con Ogm non autorizzati: un elemento fondamentale del regime di sicurezza alimentare europeo. E’ chiaro ormai che i cittadini europei sono contrari agli alimenti gm e che il mercato dei mangimi gm si sta progressivamente riducendo. L’attuale scandalo dei mangimi contaminati ha già minato la fiducia dei cittadini nella capacità dei governi di regolamentare la filiera del cibo e dei mangimi.
La proposta che oggi vuole indebolire le norme europee sulla sicurezza degli alimenti è il risultato di un’intensa campagna di lobby condotta dall'industria mangimistica e dall’agribusiness statunitense. Negli ultimi tre anni, entrambi i complessi hanno diffuso notizie false e adoperato argomenti privi di fondamento per minare la solidità del sistema. Sostenere che la politica della “Tolleranza zero” dell’Unione abbia causato una crisi di approvvigionamento intralciando il libero commercio dei mangimi è contrario alla realtà dei fatti. Dall'estate del 2009, infatti, le fonti ufficiali non hanno riferito di alcun respingimento di importazioni dirette in UE. E anche prima di questa data, il numero degli episodi di contaminazione e la quantità di mangimi animali interessati era così esigua da non consentire in alcun modo di affermare che la politica dell’UE ha causato alcun tipo di crisi. Su tutte le importazioni di soia destinate all’alimentazione animale (animali da allevamento e domestici), ad esempio, solo un massimo dello 0,2% conteneva Ogm non autorizzati in UE (3).
La proposta di modifica presentata dalla Commissione apre l'Europa a Ogm mai valutati in nessun paese del mondo e introduce una soglia di tolleranza di fatto per Ogm presenti nei mangimi pur non essendo stata autorizzata in UE. Desta estremo allarme, inoltre, la possibilità che, come sembra, tale politica possa essere estesa anche agli alimenti. Ciò sarebbe del tutto inaccettabile e comprometterebbe la sicurezza umana oltre che il sistema della sicurezza alimentare dell’Ue.
Alla luce dello scandalo dei mangimi contaminati provocato dalla Germania, La esortiamo a respingere qualsiasi proposta volta a consentire la contaminazione di mangimi o alimenti con Ogm non passati attraverso il sistema di autorizzazione dell'UE. Le chiediamo di votare contro la proposta che vuole cancellare la politica della “Tolleranza zero” il prossimo 8 febbraio. La tutela dei cittadini e dell'ambiente dell'UE deve prevalere sugli interessi di lobby di poche imprese e la fiducia riposta dal pubblico nella capacità dei governi di regolamentare la filiera alimentare e dei mangimi urgentemente riguadagnata.
Coi saluti più cordiali
Fabrizia Pratesi
Comitato Scientifico EQUIVITA
Tel. + 39. 06.3220720, + 39. 335.8444949
E-mail: equivita@equivita.it <equivita@equivita.it>
Sito internet: www.equivita.org
(1) Regolamento n. 882/2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali.
(2) http://ec.europa.eu/food/committees/regulatory/scfcah/modif_genet/ag0809022011_en.pdf <http://ec.europa.eu/food/committees/regulatory/scfcah/modif_genet/ag0809022011_en.pdf>
(3) http://www.foeeurope.org/GMOs/zero_tolerance_paper_2010.pdf <http://www.foeeurope.org/GMOs/zero_tolerance_paper_2010.pdf>