Non c'è limite al pericolo, persino ben oltre la fine della stagione venatoria: soltanto per un caso è stata evitata l'ennesima tragedia a Tezze sul Brenta, in provincia di Vicenza.
Prima lo sparo e poi il sibilo dei pallini a terrorizzare nonne e bambini un tranquillo sabato di primavera al giardino pubblico.
"C'è sempre qualche fucile da caccia a minacciare la sicurezza di gente inerme, anche fuori dalla stagione venatoria: per imprudenza o imperizia del pazzo di turno, poco importa" dichiara Maurizio Giulianelli, portavoce dell'Associazione Vittime della Caccia.
"La questione è tremendamente seria e non può essere ricondotta alla solita versione del tragico accadimento" aggiunge Maurizio Giulianelli.
"Troppo spesso l'uso disinvolto o irresponsabile delle doppiette, ha effetti devastanti ed è per questo che chiediamo da tempo di rivedere le modalità di concessione del porto d'armi e di esaminare con assoluta attenzione le attitudini psichiche e comportamentali, di coloro, che con troppo facilità detengono e maneggiano armi da caccia", conclude Maurizio Giulianelli.
Associazione Vittime della Caccia - www.vittimedellacaccia.org - lunedì 18 aprile 2011