La deludente proposta di legge n° 142 del 26.01.2011 della Regione Lazio a firma di V. Cappellaro (PdL) e A. Miele (lista Polverini), concernente l’utilizzo degli animali nelle mostre, negli spettacoli e nelle manifestazioni storiche e culturali, conferma una Amministrazione insensibile alle problematiche degli animali, come già dimostrato disattendendo un impegno assunto in campagna elettorale dal governatore Renata Polverini (http://www.partitoanimalistaeuropeo.com/blog_pae/index.php/2011/01/governatore-del-lazio-impegno-mancato-una-promessa-disattesa-animalisti-traditi/)
I due proponenti nella realtà, contrariamente quanto indicato nella relazione illustrativa della predetta proposta di legge, intendono si tutelare ma esclusivamente gli organizzatori delle manifestazioni fieristiche dalle eventuali denunce nei casi di maltrattamento sugli animali ai sensi della legge 189/2004.
Difatti ottenendo il riconoscimento di “manifestazione popolare a carattere storico e culturale” tramite l’iscrizione all’Elenco Regionale gli organizzatori, in caso di maltrattamento di animali, non potranno più essere perseguiti penalmente in quanto l’ambito di applicazione della L 189/2004, come indicato nell’art. 3 comma 1, esclude dette manifestazioni.
Inoltre i medesimi proponenti all’ art. 2 comma 1 (mostre e spettacoli) della proposta di legge non menzionano negligentemente le “Linee Guida per il mantenimento degli animali nei circhi e nelle mostre itineranti” del 10 maggio 2000 ,con aggiornamento al 13 aprile 2006, emanate dalla Commissione Scientifica CITES del Ministero dell’ Ambiente che aveva tra le finalità e gli obiettivi:
- fornire indicazioni aggiuntive ai criteri già elaborati, al fine di chiarire aspetti controversi o incompleti e di integrare le precedenti linee guida, estendendone l’ambito di applicazione anche ad altre specie animali;
- proporre un protocollo operativo alle amministrazioni locali da adottare per il rilascio della autorizzazioni all’attendamento dell’attività circense presso Comuni italiani;
ai sensi della L. n. 150/92 e della L. n. 426/98.
L’applicazione della suindicata norma CITES avrebbe obbligato le attività circensi a fornire una documentazione ben più ampia di quella attualmente necessaria, corredata di dichiarazioni univoche per l’identificazione del circo e della capacità di trasportare/ospitare quanti e quali animali, assicurando una continua assistenza veterinaria.
Considerato che in linea con quanto enunciato dalla Commissione Scientifica CITES e recepito dalla Regione Emilia Romagna con Delibera G.R. 14 maggio 2007, n. 647, molte amministrazioni comunali non solo appartenenti alla medesima regione (l’ultima in ordine cronologico è la città di Torino), hanno ritenuto doveroso proibire, all’interno del proprio territorio, l’utilizzo e l’esposizione di quegli animali per cui sia stata giudicata la detenzione palesemente incompatibile con strutture circensi e di spettacolo viaggiante;
E’ evidente che i consiglieri Cappellaro e Miele con questa proposta non tutelano anzi calpestano i diritti degli animali deludendo l’88% degli italiani (sondaggio condotto da Ipsos per conto del Ministero del turismo, ottobre 2010) che ritiene “importante” che la politica intervenga a tutela degli animali domestici o selvatici.
PARTITO ANIMALISTA EUROPEO
Il Presidente nazionale
Stefano Fuccelli