(25 giugno 2011)
Ci hanno lasciati allibiti le dichiarazioni rilasciate il 22 giugno scorso dal Sottosegretario al Ministero della Salute, on. Francesca Martini, sull’annunciato decreto di legge che regolamenterà l’uso degli equini nei palii.
Il Sottosegretario, infatti, ha voluto rassicurare chi sfrutta i cavalli nei palii, dicendo che non ci sarà alcun divieto all’uso di frustini e speroni, aggiungendo che “chiunque va a cavallo conosce questi strumenti come utili e necessari per guidare l’animale”.
"La presentazione di un disegno di legge sui palii poteva costituire un ulteriore passo avanti rispetto ai positivi tentativi di regolamentazione rappresentati dall’Ordinanza Ministeriale del21 luglio 2009 voluta dalla stessa Francesca Martini" – dichiara Sonny Richichi, responsabile organizzativo di IHP. "Invece queste dichiarazioni fanno fare enormi passi indietro: dire che frustini e speroni sono strumenti necessari significa sostenere ancora una cultura superata, basata sulla coercizione e sul contenimento dell’animale con l’uso di strumenti meccanici. Ci auguriamo che queste frasi non siano una reale convinzione del Sottosegretario, ma magari solo una cattiva interpretazione data dai giornali."
Chi realmente conosce il cavallo (e quindi non semplicemente “va a cavallo”) sa quanto è fondamentale instaurare un rapporto fatto di rispetto e di un articolato linguaggio che porta umani ed equini a stabilire una relazione autentica: non più mero utilizzo ma condivisione. In tale equilibrio non servono frustini, speroni, imboccature e quant’altro l’uomo si sia inventato per piegare il cavallo alla sua volontà.
Tornando al ddl sui palii, c’è un altro aspetto che non convince affatto ed è legato alle verifiche sul doping.
Attualmente l’ordinanza palii pone un divieto di trattamento degli equidi con sostanze ad azione dopante ma non specifica la tipologia dei controlli, che vengono effettuati dal comitato organizzatore sulla base dei propri regolamenti: cioè in pratica è il singolo comitato organizzatore che decide se e come applicare una procedura di controllo antidoping, in quanto non esiste una procedura valida per tutti né, a quanto sembra, essa viene presa in considerazione nel disegno di legge prossimo alla presentazione.
Si tratta di una “autocertificazione” che fa il comitato organizzatore, in una materia che invece è delicatissima perché rappresenta uno dei principali rischi legati ai palii e che andrebbe quindi regolamentata a dovere.
In particolare, relativamente a quanto scritto nell’Art. 2 comma 4 dell’ordinanza “il comitato organizzatore è responsabile dell’applicazione del presente articolo”, vengono spontanee alcune domande, alle quali fino ad oggi il Ministero non ha dato risposta:
• Chi esercita la vigilanza ed il controllo sulle procedure antidoping?
• A quale laboratorio indirizzare i campioni?
• Chi effettua i prelievi ai cavalli?
• Chi effettua i prelievi ai fantini/cavalieri/guidatori?
• A chi compete il costo delle analisi ?
• Qual è la percentuale dei cavalli da sottoporre ai controlli rispetto ai partenti e quale quella dei guidatori/fantini/cavalieri?
Auspichiamo, come più volte detto, che in questo importante processo di regolamentazione dei palii vengano coinvolte di più le associazioni, altrimenti si rischia di fare l’interesse di chi vede nei cavalli solo una possibilità di sfruttamento e di divertimento a loro discapito. Infatti, già gli organizzatori del Palio di Siena gongolano alla notizia che il ddl potrebbe essere una fotocopia dell’Ordinanza Ministeriale. Peccato che il sindaco Cenni non abbia mai risposto alla nostra lettera dell’agosto dello scorso anno, in cui gli chiedevamo notizie dei cavalli Leggenda di Gallura, Lillos e Giove Deus, quest’ultimo abbattuto dopo un incidente.
Link correlati:
8 maggio 2011, IHP commenta la presentazione del ddl palii
17 agosto 2010, lettera con richiesta di chiarimenti al Sindaco di Siena