Abbiamo appena lanciato la petizione “fuori gli animali dai palii” (www.nopalio.it) e già arrivano i tentativi di censura. Il Consorzio Tutela Palio di Siena ci ha inviato una lettera in cui sostiene che l’utilizzo di foto scattate al palio sarebbe per “uso strettamente personale”; siamo accusati di aver pubblicato una foto della piazza centrale della cittadina toscana nel momento in cui veniva svolta una corsa seguita da molte centinaia se non migliaia di persone, la maggior parte delle quali armate di macchina fotografica.
Secondo loro in Italia un libero cittadino non può scattare e pubblicare una foto ad un evento pubblico, ideato 7 secoli fa, svoltosi in suolo pubblico e aperto indiscriminatamente al pubblico. Un po’ come se il Comune di Venezia pretendesse di vietare agli innamorati di pubblicare su facebook le foto che si sono fatti scattare sul Ponte di Rialto.
Abbiamo chiesto agli avvocati del Consorzio tutela del Palio la produzione di copia della registrazione all’ufficio marchi e brevetti dell’evento “Palio di Siena” ma per il momento non ce l’hanno inviata.
In compenso ci hanno rassicurati che il nostro diritto di critica “non è in discussione, se contenuto entro i limiti di liceità”. Grazie. Ora sappiamo che pensare, discutere ed opinare sono diritti che il Consorzio di Tutela del Palio può graziosamente concedere se gli aggrada. Noi di IHP ci riteniamo onorati di aver ottenuto tale possibilità di critica “purchè entro i limiti di liceità”. A scuola ci hanno insegnato che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” (Costituzione Rep. Italiana, art. 21); non ci hanno mai parlato di un ente chiamato Consorzio Tutela Palio di Siena che concede il diritto di critica e ne disciplina la liceità. Ma forse la colpa è degli insegnanti che non erano senesi.
Al di là del troppo facile umorismo, il punto è un altro ed è purtroppo molto serio. L’immagine incriminata non ritrae un cavallo in situazione di benessere, ma uno dei tanti incidenti che rendono la manifestazione così odiosa a sempre più persone. Quali provvedimenti prende l’organizzazione della gara? Trovare soluzioni perché gli incidenti non avvengano? No, semplicemente nascondere lo sporco sotto il tappeto tentando di impedire la pubblicazione di immagini che mostrino la realtà. La stessa formulazione della lettera dove gli organizzatori della gara si permettono persino di concedere diritti di rilevanza costituzionale, rivela come quando si parla di palio a Siena sembra di essere in un mondo parallelo. Anche nelle forme legali, il Palio dimostra di essere quello che è: un evento arrogante e maldestro con tutti gli animali, umani e non-umani.
31 ottobre 2011