La “flottiglia” dei nemici del mare naviga a gonfie vele, sempre a proprio agio nell’illegalità in mare e sulla costa. Aumentano infatti nel 2008, seppur di poco, le infrazioni accertate che passano da 14.315 a 14.544 (+1,6%); idem per le persone denunciate che da 15.756 arrivano a 16.012 (+1.6%); lieve calo invece per i sequestri che da 4.101 scendono a quota 4.049. In estrema sintesi sono stati accertati, in media, 2 reati per ogni chilometro di costa. Se invece ci si riferisce ad alcune regioni il numero raddoppia e anche di più. Qui la lotta fra guardie e ladri si fa sempre più intensa. In Campania si è arrivati a quasi 6 reati per chilometro, in Emilia Romagna quasi 5, in Friuli Venezia Giulia più di 4, in Veneto e Abruzzo più di 3 e così via.
Ben disinvolti tra abusivismo edilizio costiero, scarichi fognari illegali, pesca di frodo e le infinite violazioni al codice della navigazione i soliti “pirati da spiaggia” minacciano i luoghi più belli del nostro Paese, ne minano la qualità della vita dei cittadini e ne inficiano le potenzialità turistiche. Inquinare o depauperare le risorse ittiche del mare o riempire la costa di cemento abusivo (spesso di inutili seconde e terze case) costituisce il modo peggiore per sfruttare i tanti “tesori” paesaggistici che si snodano lungo tutto lo stivale.
Passando ad analizzare i dati su scala regionale, la quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa si confermano un inesauribile serbatoio di illegalità fra il mare a il bagnasciuga. La Campania è stabilmente al primo posto con 2.776 infrazioni accertati, 3.142 denunce e 1.002 sequestri; seguono la Sicilia con 2.286 infrazioni, 2.420 denunce e 544 sequestri; poi la Puglia con 1.577 infrazioni, 1.705 denunce e 708 sequestri e la Calabria che chiude il quartetto con 1.435 infrazioni, 1.501 denunce e 404 sequestri. Per dirla in altro modo, il 55,5 % dell’illegalità accertata si è consumata in queste regioni. Proprio laddove il connubio fra criminalità organizzata, mala politica e diffuso malcostume privato continua a far sentire i suoi effetti più nefasti.
Brutte notizie anche per la Sardegna (1.301 reati accertati) la Liguria (1.027), il Lazio (1.008) e l’Emilia Romagna (639).