La scellerata edificazione delle zone agricole ha conseguenze gravi sulla Comunità e l’Ambiente, segnatamente all’Ecosistema, con tutta una molteplicità di derivanti effetti negativi e patologici tra i quali:
1) aggravio di costi per oneri di urbanizzazione e servizi a carico della fiscalità generale e dunque per i cittadini tutti;
2) dannoso impatto ambientale sul paesaggio agrario e sugli equilibri dell’ecosistema agricolo sia per la eccessiva dispersione dell’edificato civile-abitativo in zona agricola con conseguente alterata percezione estetica, sia per il comprovato pregiudizio all’ambiente vivo che si traduce in danno alla fauna selvatica, in danno al territorio per il predisporsi al dissesto idrogeologico, ed altro ancora;
3) rischio di speculazione edilizia tramite la rivendita dei manufatti stessi a prezzi di mercato per abitazioni civili;
4) danno alla impresa agraria sana che vede compromesso il proprio futuro sviluppo stante la durevole insostenibilità economica che ne deriva in via diretta e specifica sul prezzo di acquisto di terreni agricoli necessari al suo sviluppo agrario impedito dal prezzo di mercato che cresce a dismisura per effetto dell’illecita speculazione edilizia;
5) conclamarsi di diffusa evasione fiscale sui trasferimenti immobiliari, ma non solo, conseguente all’esercizio di attività edilizia civile in zona agricola “E” mascherata da concessioni a edificare per usi agricoli.
Concludo dando voce al Professore Scaramuzzi Presidente della Accademia dei Georgofili “ L’Italia …. solo per l´espansione di insediamenti urbanistici nelle campagne, ogni anno perde 100 mila ettari di terreni coltivati; in Italia l´agricoltura è considerata un´attività del passato, mentre al contrario è e sarà sempre più al centro delle sfide alimentari, ecologiche e economiche mondiali del XXI° secolo. Il primo degli errori è quello commesso da chi sottovaluta il valore strategico di questo settore………”