Delle casette scandalo di Monticchiello è rimasto l’eco della polemica. Ci si stufa anche delle polemiche. Dopo la neve per la verità straordinaria, in Valdorcia, molti alberi in particolare le specie di Pinus Pinea, il pino da pinoli, hanno vissuto un momentaccio. Già prima che nevicasse in Piazza Italia, a Chianciano, ho assistito al taglio degli alberi settantenni che ombreggiavano uno spiazzo per la verità imbruttito qualche anno fa da un vascone in mattoncini con velleità di fontana. Al rammarico di vedere segati in un batter d’occhio quegli alberi si è aggiunta la settimana dopo la definitiva rimozione dei pini del viale.
A quanto pare solo dei milanesi freschi della visione dei progetti urbani del verde di piazza Duomo potevano preoccuparsi. Chiamando il Comune, l’addetto con aria stupita disse. <>. Dunque morale: il verde, gli alberi sono soggetto di interesse molto discontinuo. Nessuno in alcune zone pare valutarli dal loro lato diciamo estetico-culturale, di benessere e via, quanto piuttosto come “qualcosa” che ahimè VIVE, ovvero ha radici, si modifica, richiede manutenzione e addirittura competenza nella scelta. Perché non metterli addirittura di plastica avvinghiati ai lampioni? Cosi puliremmo le chiome ogni tanto quando si cambiano le lampadine?
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