A Roma, dopo lo sgombero del grande campo nomadi al Casilino 900, concluso il 15 febbraio 2010, il Comune ha lasciato senza cibo né acqua i cani e i gatti presenti per molte settimane. I volontari accorsi a salvarli si sono trovati di fronte a spettacoli tremendi. Carcasse, roghi, animali allo stremo, alcuni misteriosamente uccisi. Come se non bastasse, in periodo elettorale, il campo è stato improvvisamente invaso da decine di ruspe e camion che hanno incominciato a ripulire in fretta e furia, rimuovendo con bracci meccanici le cataste sotto cui i poveri animali superstiti cercavano rifugio, mentre i volontari cercavano di catturarli. Per fortuna, un certo numero è stato posto in salvo, non certo grazie all'amministrazione capitolina, e a spese di pochissimi privati.
Ora, la domanda è: cosa ne sarà dell'area, ancora popolata di alberi?
Verrà recuperata a beneficio dei cittadini o, al solito, ricoperta di cemento?
Cosa ne sarà degli alberi del Casilino 900?
Faranno la stessa fine di cani e gatti?
Guardate questo video (non contiene immagini disturbanti)