Ogni estate, nel momento più caldo, sulla Costiera Amalfitana vengono appiccati incendi. Molto probabilmente dolosi. Soprattutto nel tratto che va da Salerno a Amalfi.
Lunghissimi tratti di bosco vengono distrutti. Gli alberi bruciano per giorni, gli animali muoiono, il fumo e le ceneri riempiono l'aria per settimane.
Per contrastarli, ogni volta, vengono impiegati mezzi sorprendentemente scarsi.
Sembra sempre che tutto questo capiti di sorpresa, cogliendo i soccorritori impreparati.
Un canad air, due al massimo.
Fanno avanti e indietro con il mare finché c'è luce, e buttano serbatoi d'acqua per spegnere le fiamme. Ma è sempre un intervento modesto, insufficiente, che permette al fuoco di avanzare e distruggere per un mucchio di tempo.
Perché? Domando.
Lo sappiamo che in Costiera funziona così purtroppo. Tutti gli anni.
Anzitutto, bisognerebbe fare dei controlli più accurati e impedire che accada.
Mantenere meglio i boschi, prevenire.
Ma poi, attrezzarsi per l'emergenza. Investire nelle squadre d'intervento.
La Costiera Amalfitana vive - e guadagna parecchio - sul turismo, è patrimonio UNESCO, un gioiello naturalistico senza uguali.
Possibile che non investa sulla tutela della sua flora e della sua fauna?
Qualcosa non torna...