LETTERA APERTA ALLA CITTA'
DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DEI CANILI DI ROMA
L' INTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI DEI CANILI
LA DIFESA E LA CONQUISTA DEL BENESSERE DEGLI ANIMALI
UN SERVIZIO PUBBLICO E DI QUALITA'
TAGLIARE GLI SPRECHI E NON TAGLIARE I LAVORATORI
Questa nostra lettera aperta alla città di Roma, comincerà dalla fine, comincerà dal fatto che dopo tanto parlare tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori dei canili comunali di Roma stanno subendo una procedura per il licenziamento collettivo. Vorremmo cominciare dalla fine per essere subito chiari ed espliciti per non lasciare spazio al chicchiericcio che in questi mesi ed in questi anni è stato fatto sopra le nostre vite, quel chiacchiericcio che ha gettato fango sul nostro lavoro, sul fatto che spesso e volentieri lavoravamo sotto la pioggia e con quel brivido di febbre che ti faceva starnutire e tornare a casa stanco o stanca il doppio di quanto avresti dovuto. Questo chiacchiericcio ci ha puntualmente tirato fango confondendo il nostro lavoro con il volontariato, dicendo che i ladri saremmo noi, con i nostri stipendi da calciatori e da veline da 1000 euro al mese, noi saremmo i ladri che con le nostre divise, dovevamo navigare e lavorare nel fango, noi eravamo i ladri che ci vergognavamo di portare i visitatori a fare il giro per le adozioni in mezzo a quel disastro che sono le strutture ei canili comunali di Roma, come se ospitassimo un amico o un amica nel salotto di casa nostra e non avessimo avuto il tempo di mettere tutto, ma proprio tutto a posto. I ladri saremmo noi che in quelle domeniche di Agosto, vista la carenza di personale ci ritrovavamo soli ad assistere, fare le terapie a semplicemente accarezzare un cane che stava quasi per morire, per età, per una malattia inguaribile, perchè semplicemente era stato buttato in mezzo alla strada da un padrone un po stronzo ed un camion in corsa lo aveva investito. A tutto questo noi vogliamo mettere fine.
Questa lettera aperta, che inizia dalla fine, vuole fare chiarezza sulle responsabilità e sulle nostre proposte in un periodo di crisi, che colpisce nella stessa maniera noi lavoratrici e lavoratori, precari, pensionati e disoccupati, ma colpisce anche chi non può difendersi: gli animali ospitati, ma anche rinchiusi nelle strutture comunali spesso fatiscenti ed abbandonate a se stesse.
E' facile da parte della maggioranza di centro destra al governo di Roma gridare allo scandalo e allo sperpero di denaro pubblico e poi puntare dritto alla riduzione del nostro stipendio o alla riduzione dei servizi legati, senza guardare e analizzare gli sprechi che girano intorno ai canili comunali. E' facile girarsi dall'altra parte per la giunta Alemanno e non rispondere alla nostra proposta di INTERNALIZZARE IL SERVIZIO COMUNALE, e trincerasi dietro tecnicismi o procedure burocratiche che poi quando si tratta di non darci lo stipendio per mesi, o di dare spiegazione ai cittadini sul motivo per cui NON SI VUOLE RISPARMIARE, le risposte latitano e vengono rimandate fino ad arrivare al nostro licenziamento collettivo. Dall'altra parte ci scontriamo da mesi con una associazione di volontariato AVCPP, che da anni gestisce i canili comunali senza alcun bando di gara, ma con un affidamento diretto, che piuttosto che non farsi da parte e tornare allo spirito solidaristico per cui è nata, e per chiarezza in cui molte e molti di noi hanno creduto e collaborato, faccia una votazione in cui persone che neanche ci conoscono, non sanno che lavoro facciamo, o cosa ci succede ogni giorno decidono per alzata di mano di licenziarci tutti dal primo all'ultimo piuttosto che appoggiare la sacrosanta e leggittima richiesta di internalizzare un servizio pubblico e avere quindi il cuore e la coscienza libera di poter tornare ad occuparsi solo del volontariato. Questa diatriba tra associazione e comune, che spesso puzza di scaramuccia politica tra maggioranza e opposizione, ha portato alla attuale situazione, senza che si affrontassero i problemi seri e veri che un SERVIZIO PUBBLICO E DI QUALITA' deve avere l'ambizione di risolvere. Quando si risponderà alle nostre proposte di superare il modello canile, e si comincia ad affrontare dell'integrazione sul territorio dei cani randagi, invece di chiudere il servizio della squadra sul territorio, e chiediamo quando si affronterà un discorso culturale e di integrazione sul cane urbano come essere vivente, da rispettare nella sua diversità e specificità. Chiediamo all'amministrazione Alemanno, quando si valorizzeranno le nostre competenze in lavori nelle scuole per valorizzare la cultura dell'integrazione e dell'inclusione dei cani randagi e non continuare a trincerarsi dietro la politica dell'internamento per gli animali. E poi lo volgiamo dire con chiarezza per quanto ci riguarda i servizi agli uomini e alle donne, ai bambini e alle bambine, agli anziani e alle anziane non possono essere merce di scambio o di gestione politica o lobbistica come è stato per troppi anni nella città di Roma. I servizi non sono una merce sono un bene pubblico e collettivo che va difeso e che deve avere al proprio interno una valorizzazione ed una qualificazione o riqualificazione delle risorse umane, sociali e relazionali, che nessuna idea di competizione o di mercificazione può difendere. INTERNALIZZARE IL SERVIZIO, FARE IN MODO CHE IL COMUNE DI ROMA RISPARMI SUGLI SPRECHI, E NON SUGLI STIPENDI E' PER NOI UN ELEMENTO DI QUALITA' DEL NOSTRO ESSERE CITTADINI DI QUESTA ROMA CITTA' APERTA E MOLTEPLICE, CHE DIFENDE I SERVIZI PUBBLICI E DI QUALITA', CHE FA PARTECIPARE ALLA DECISIONI LE DONNE E GLI UOMINI CHE LA VIVONO, LA AMANO E CI LAVORANO E' IN TEMPO DI CIRSI UN VALORE AGGIUNTO E NON UNO SPERPERO DI SOLDI, O UNO SPRECO DI TEMPO.
Infine a te lettrice o lettore di questa lettera aperta, va il nostro invito a cogliere un quadrifoglio dal prato bruciato dalla crisi economica, e piantarci una firma, a piantarci un sorriso, a piantarci un' idea grande come questo mondo:
il benessere di tutti gli esseri viventi e non viventi va difeso
contro l'interesse di pochi,
contro l'idea che un cane, un canile, una vita siano una merce da vendere dimenticare o licenziare.
IO VOGLIO...
L' INTERNALIZZAZIONE DEL SERVIZI DEI CANILI
LA DIFESA E LA CONQUISTA DEL BENESSERE DEGLI ANIMALI
UN SERVIZIO PUBBLICO E DI QUALITA'
TAGLIARE GLI SPRECHI E NON TAGLIARE I LAVORATORI