Hanno appena fatto fuori metà dei pini di via Salaria. Abbattuti senza motivo. Stanno capitozzando a destra e sinistra. Crollano alberi per i parcheggi interrati. Altri moriranno fra un anno o due - mi riferisco ai platani e altri alberi meravigliosi di Villa Borghese - perché è stato permesso all'Acea di scavare una condotta in mezzo alle loro radici centenarie, trinciandole di netto.
Ma in che città barbara viviamo?
Chi diavolo è questo De Lillo assessore all'ambiente? Di cosa si occupa dalla mattina alla sera? E il Sindaco? Scaldano le sedie?
Oggi camminavo in via Boncompagni e c'era un tassista che strattonava un tiglio. Tirava un ramo con forza - un ramo piccolo, che rischiava di spezzarsi.
Gli ho chiesto: "Scusi, cosa fa?"
"Mi stiro la schiena," ha risposto.
"Se la stiri sopra il suo taxi," gli ho detto io.
"Il taxi non è mio, ma del Comune," ha detto lui molto spiritoso. "E poi cosa gliene importa? Il ramo al massimo si spezza, ma l'albero ha bisogno di essere potato."
Io gli ho detto: "L'albero è di noi tutti, e farà bene a smetterla."
E l'ho fotografato, intento alla sua arrogante operazione (cosa che l'ha indotto a smettere) a beneficio generale.
Il punto è che l'atteggiamento di incuria e trasandatezza da parte delle istituzioni verso gli alberi produce nelle menti più fragili e semplici effetti molto dannosi.