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EventoVeterindiario dicembre
il diario di un veterinario
Veterindiario dicembre

DICEMBRE

Giornata trascorsa nell'aula informatica di via del Farneto assieme ai colleghi dell'Azienda Sanitaria, per un aggiornamento sulla prossima applicazione del Sistema SISTRI (Sistema per la Tracciabilità dei Rifiuti) che dovrebbe partire dal 1 gennaio del prossimo anno: l'uso del condizionale è quanto mai d'obbligo. Sono coinvolto anch'io perché, lavorando in un ambulatorio, risulto essere un produttore di rifuti sanitari pericolosi, già sottoposti ad un regime di smaltimento particolare che prevede , tral 'altro, la tenuta puntulae di un registro di carico – scarico. La cronica emergenza della Campania ha provocato l'emanazione di questo decreto, che prevede l' installazione di una 'black box' su tutti i mezzi di trasporto dei rifiuti, ed un sistema informatico di tracciabilità dei percorsi di smaltimento; la prossima settimana riceverò anch'io una chiavetta USB che mi consentirà di accedere al sistema. Ma le prove sinora effettuate non sono affatto rassicuranti; i collegamenti ancora non funzionano, e con ogni probabilità – ci viene detto dall'avvocato che tiene l'aggiornamneto- all'ultimo momento sarà emanato dal governo un'altro provvedimento legislativo che farà slittare di un anno l'operatività del Sistema SISTRI. Insomma, siamo in Italia.

Dopo otto giorni dall' arrivo, il piccolo devon rex ha cominciato a stare improvvisamente male , vomitando e defecando diarrea mista a sangue: tutti i sintomi classici della gastroenterite infettiva. In questa settimana ci eravamo già tutti affezionati a lui e Liliana, da Padova, aveva espresso il desiderio di adottarlo: invece le cose sono andate diversamente. Nonostante l''antibiotico e la flebo, in meno di quarantotto ore è morto. Il giorno seguente, con gli stessi sintomi è morto anche un persiano. Gli altri cinque micetti sembrano stare bene , ma a questo punto non c'è da essere troppo ottimisti.

Piove, fa freddo, soffia la bora: e' proprio arrivato l'inverno. Ieri sono salito in soffitta e con l'aiuto di mio figlio Paolo ho portato giù l'albero di Natale e le scatole con le luminarie ed il presepio. In questo periodo la notte, sul nostro letto, assieme a Bubu si sistemano ben quattro gatte. Spostarsi di solo qualche centimetro diventa un'impresa. Il letto per fortuna è abbastanza alto: e questo impedisce a Yoga di salire come desiderebbe, costretta invece a dormire sul divano del salotto. in compagnia di Wendy. Giuditta, la gatta bianca, preferisce invece trascorrere la notte all'interno della scatola di cartone che abbiamo collocato nel disimpegno tra lo studio e il bagno. All'appello manca ancora una gatta, che non so dove se la passi.

 

Alla mia età ho la buona ventura di riuscire ancora a scoprire delle pagine memorabili. Ho incominciato la lettura de “La storia di san Michele”, più che un romanzo , l'autobiografia di Axel Munthe, il medico svedese (1857 – 1949) che oltre ad essere stato un clinico di grande valore, è stato anche un 'anima dotata di una grande sensibilità verso il mondo animale ; e pure – come ho avuto modo di scoprire – abusivamente veterinario. Il libro che gli ha dato maggiore notorietà è stato scritto nel 1929, quando aveva già raggiunto la settantina: la lunga citazione che segue mi sembra a distanza di tanti anni ancora illuminante e pienamente condivisibile .

 

Per diventare un buon medico per i cani è necessario amarli, ma è anche necessario capirli – è lo stesso per gli uomini, con la differenza che è più facile capire un cane che un uomo, ed è più facile amarlo. Non dimenticate mai che la mentalità d'un cane è completamente diversa da quella di un altro. L'acuto spirito che brilla nel vivace occhio di un fox-terrier, per esempio, riflette un' attività mentale completamente diversa dalla serena sapienza che risplende nell'occhio calmo di un san Bernardo o di un vecchio cane da pastore. L'intelligenza dei cani è proverbiale, ma vi sono grandi differenze di grado, già visibili nei cuccioli quando aprono gli occhi. Ci sono anche cani stupidi, ma la percentuale è molto minore che nell'uomo. E' facile capire il cane e imparare a leggerne i pensieri. Il cane non può dissimulare, non può ingannare, non può mentire, perché non può parlare. Il cane è un santo. E' sincero ed onesto per natura. (…) Un cane ammette volentieri la superiorità che il padrone ha sopra di lui, accetta le sue decisioni come definitive , ma contrariamente a quanto molti appassionati credono, non si considera uno schiavo, la sua sottomissione è volontaria e desidera chei suoi piccoli diritti siano rispettati. Guarda il padrone come il suo re, quasi il suo dio, si aspetta che il suo dio sia severo , ma anche che sia giusto. Sa che il suo dio può leggele i suoi pensieri e sa che è inutile provare a nasconderli. Può leggere lui i pensieri del suo dio? Certamente può!”

 

Sono ormai quasi le nove di sera, quando Giuditta fa finalmente la sua comparsa oltre la porta della veranda, miagolando per farsi aprire perché vuole rientrare. Ad. soddisfa la sua richiesta, e Giuditta salta prontamente sul tavolo della cucina per farsi servire la cena. “ Ha capito che non la facciamo più uscire, adesso che è arrivato l'inverno e fuori fa freddo” - osserva Ad. - “E così rientra sempre più tardi, la sera.” Giuditta: così bianca, così selvaggia. Penso che sia la più intelligente tra tutte le nostre gatte; sicuramente, la più autorevole.

 

Sul 'Corriere della Sera' di oggi, un gustoso articolo dello scrittore Luca Goldoni, che è nella sostanza un appello a non regalare cuccioli di cane o di gatto nell'occasione delle prossime festività natalizie, scritto in forma di decalogo. Ogni singolo 'comandamento' è assolutamente condivisible, anche e forse soprattutto l 'ultimo: “E per finire, risparmiami le esibizioni nei concorsi tv, tra afgani e barboncini tosati con gli sbuffi. Tutte quelle luci mi abbagliano e mi danno fastidio. La vanità è tua, non mia.”

 

Ultimo incontro della rassegna “CINOFORUM” alla casa di riposo dell'I.T.I.S. I 'miei' vecchietti si presentano sempre numerosi, sulle loro carrozzelle; prima della proiezione della pellicola racconto sempre qualche aneddoto, e cerco di stuzzicare le loro memorie. Le donne nella sala sono sempre molto più numerose: è la conferma che vivono più a lungo del maschio. Alcune di loro stanno al gioco, e intervengono con qualche personale esperienza: il tutto, dialogando rigorosamente in dialetto triestino. Oggi è venuta come ospite d'onore anche Kithira, la cagnolina di Daniela - una preziosa collaboratrice del centro di Pet Therapy - che naturalmente ha riscosso un grande successo. L'ultimo film che abbiamo proiettato è stato “Hachiko”, con Richard Gere; avevo letto il racconto, ma non avevo ancora visto la pellicola. Impossibile non commuoversi.

 

(Un treno speciale) - “Sono stato circondato da treni per tutta la vita” disse il signor Yoshikawa. “E sono giunto a credere che esiste un treno speciale che porta in cielo coloro che hanno ottenuto l'illuminazione. Ogni giorno degli ultimi dieci anni il professor Ueno è andato a ricevere questo treno speciale per vedere se il suo amato Akita-ken vi fosse salito. Giorno dopo giorno dopo giorno., ha aspettato lassù in cielo proprio come Hachiko aspettava quaggiù sulla terra, e oggi, quando il treno speciale raggiungerà il cielo e aprirà le porte, Hachilko sarà il primo a scendere. Pensa quanto sarà felice nel rivedere il suo padrone.”

(Leslèa Newman, “Hachiko – una storia d'amore e d'amicizia”)

 

In occasione delle prossime festività natalizie il prestigioso hotel a quattro stelle Sheraton Diana Majestic, collocato nel cuore della città di Milano, ha predisposot un “kit di benvenuto” per gli amici a quattro zampe: una ciotola per il cibo, un telo per riposare e l'elenco dei parchi che risultano attrezzati per passeggiare con i cani, assieme ai negozi del centrocittà che vendono articoli per animali.

Adesso che usciamo ...” - mi grida Ad. dalla porta mentre mi trovo ancora in salotto - “...mi raccomando di non spegnere come al solito la televisione! L'ho lasciata intenzionalmente accesa per Bubu, gli farà un pò di compagnia mentre noi siamo via!” - “D'accordo” - la rassicuro - “Ma non so se gli piace Canale 5... forse preferisce una rete RAI...”

 

Dalla rubrica “Animali” curata da Valeria Aloisio sul settimanale “Il Venerdì di Repubblica” oggi apprendo che basta seguire alcune regole elementari per ottenere il rispetto del proprio cane: “...meglio mettere subito in chiaro le gerarchie. Come? Il cane deve mangiare dopo di noi; non deve salire su letti e divani; attraversare per primi le porte deve essere un nostro privilegio; non dobbiamo salutarlo quando si entra o si esce da casa.”

In verità, tutte queste quattro regole qui da noi vengono puntualmente sovvertite . Wendy, Yoga e Bubu mangiano sempre per primi, sia a pranzo che a cena; saltano su letti e divani senza alcun tipo di proibizione , qualche volta in competizione con i gatti; la porta d'ingresso che dà sul giardino è spesso aperta, in maniera da poter uscire a libertà (tranne quando fa freddo, naturalmente, come in questi giorni) – e infine, quando rientro a casa dal lavoro, la prima cosa che sempre faccio è quella di ricambiare il saluto di Bubu che mi viene incontro scodinzolando per festeggiare con esuberante calore il mio ritorno.

Non me ne voglia Valeria Aloisio: ma al diavolo le gerarchie, almeno a casa nostra !

 

Iscrivo all'anagrafe canina una cucciola di bolognese:

E come si chiama questa simpatica cagnolina?”

Viola.”

Viola...ma è tutta bianca...”

Sì: ma il viola è il colore dell'anima, e questo dovrebbe bastare, no ?”

Basta, basta...” - ammetto, sorridendo.

 

Iscrivo all'anagrafe canina e metto il microchip a due cani di pura razza meticcia, già adulti:

Non è mai troppo tardi...”, non riesco a trattenermi dal dire.

Sì sì...la parona no' la voleva ...la sa come che la pensa certi veci...”

E adesso...”

...'desso la xe 'ndada in America...”

Ah, si è trasferita...”

Trasferida, ela? Macchè trasferida...la xe 'ndada in America xe un modo de dir, per dir che la xe morta . Un mese fa ,povereta...

Ah, mi dispiace.”

Sì, la xe morta e nissun dei sui fioi gà voludo tegnirse 'sti poveri a cani. E cussì gò dovudo ciormeli mi, che iero la sua infermiera. Del resto, ghe lo gavevo promesso sul letto de morte: per questo son qua, per regolarizar la situazion...”

Eh, così è la vita...”

Sì sì, cussì xe la vita. Un poco storta e un poco drita.

Data: 17/12/2010
Autore: alessandro paronuzzi
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