Il 27 marzo 2010 torna Earth Hour, l'Ora della Terra. In tutto il mondo, da Atene a Città del Capo a Rio de Janeiro a Toronto a Londra agli Stati Uniti, in 1.500 città di 88 paesi dalle 20.30 alle 21.30 i cittadini spegneranno le luci, tutte le luci, in casa, negli edifici pubblici e sui monumenti. Si spegneranno l'Empire State Building e las Vegas, e a Hiroshima il Peace Memorial. Con questo gesto che abbraccia i continenti i cittadini vogliono ricordare ai signori del mondo che è urgente che essi si mettano d'accordo al più presto possibile sul clima, e vogliono dire che il cambiamento è fatto di piccoli gesti alla portata di chiunque, perché piccolo non vuol dire non importante. Anche la terra ha bisogno di dormire, anche le piante e i fiori che chiudono le loro corolle col venir della sera. Un'armonia meravigliosa ha regolato per millenni la vita e la crescita delle piante che sono arrivate fino a noi, e noi con esse, un'armonia basata sul ciclo fondamentale giorno-notte. Con le luci elettriche le piante sono sempre sotto sforzo, e noi con esse, e non vediamo più le stelle, fiori del cielo che ci compensavano della perdita della vista dei fiori durante la notte. Perciò facciamo riposare per un'ora la terra, riposiamo con questo buio naturale i nostri occhi che sempre devono controllare tutto. Un'ecologia della mente insieme a quella della Terra.