L'UOMO E LA NATURA
Viviamo in un'epoca allo stesso tempo affascinante e temibile. Affascinante perchè mai come adesso il futuro del pianeta terra è soprattutto nelle nostre mani; ciò che avrà luogo domani dipenderà in buona parte da ciò che la comunità umana farà o non farà oggi.
Temibile perchè l'uomo ha il tremendo potere di distruggere in poco tempo tutto quello che proviene dal passato, compromettendo irrimediabilmente quello che potrebbe esistere nel futuro del nostro pianeta. Oggi non esiste alcun luogo della biosfera dove l'intervento umano non sia giunto in qualche modo, direttamente o indirettamente. Con le nostre attività distruggiamo ambienti naturali fondamentali per gli equilibri del nostro pianeta, consolidatesi in milioni di anni di evoluzione: interveniamo con azioni di ogni tipo nei delicati cicli della natura,incrementiamo continuamente le strutture insediative, facciamo scomparire per sempre numerose specie viventi che con noi dividono il pianeta.
Negli ultimi decenni, con l'imposizione del consumismo,la crescente richiesta di beni e l'aumento della popolazione mondiale, l'uomo si è comportato da vero saccheggiatore. Immensi giacimenti di materie prime, la cui costituzione aveva richiesto tempi geologici, sono stati esauriti nel giro di pochi anni. La responsabilità del dissesto idrogeologico in atto da decenni è, nel dissennato disboscamento con la conseguente desertificazione e la progressiva riduzione delle aree verdi mondiali, nella diminuzione delle campagne inghiottite dalle periferie delle megalopoli, nell'insensata abitudine di tracciare strade di dubbia utilità in zone di grande valore naturalistico,nella sconsiderata emissione di sostanze inquinanti nell'ambito dell'atmosfera,del suole e delle acque. Per anni chi si è battuto in difesa dell'ambiente è stato visto come un'utopista,un visionario,un sognatore, o peggio, come un oppositore del progresso. Oggi è sempre più evidente a tutti che non può esistere nessun tipo di sviluppo umano,sociale ed economico, ove la base stessa dello sviluppo, e cioè la natura, venga irrazionalmente dilapidata. Questo non significa che il rapporto dell'uomo nei confronti della natura debba essere di semplice contemplazione o di statica conservazione; la conservazione di un bene naturale infatti è tanto più corretta quanto più questo bene è usato, il problema sta nella correttezza di utilizzazione e gestione delle risorse. Potremmo assumere un ruolo di apportatori di vita, di custodi del mondo e non di distruttori. É possibile attingere al redditto della biosfera senza intaccarne il capitale.
Conservare la natura vuol dire anche e soprattutto prevedere il futuro, agendo sul presente, e per far ciò è indispensabile utilizzare al meglio la risorsa più promettente per il nostro difficile domani: il nostro cervello.
In fondo la natura e l'uomo sono un binomio inscindibile, noi siamo la natura e la natura è noi.
Giada Carta