Risposta alla terza domanda: cosa facciamo? Non so voi, per quanto mi riguarda faccio esperienza del mondo …
Essere cittadini dell’universo, indirizzo Galassia Via Lattea, sistema Sole, pianeta Terra…viaggiatori alla scoperta di mondi, paesi, culture diverse, all’avventura senza una meta rigidamente prefissata, ma solo con un itinerario di massima da adattare alle circostanze incontrate strada facendo.
Spingersi ben oltre i confini continentali, turisti “fai-da-te” per andare oltre le cartoline preconfezionate ed entrare in reale contatto con l’alterità che fa crescere dentro. Un’alterità che non deve essere fatta solo di persone, ma che sempre più ci chiama ad entrare in contatto con quell’ambiente naturale che la nostra società ormai conosce sempre meno, perché sempre meno è possibile sperimentarlo nella realtà quotidiana del lavoro e della vita nelle grandi città.
Sarà un caso, ma i luoghi che mi sono rimasti dentro in modo speciale sono tutti caratterizzati da orizzonti senza fine: avete mai guardato la Via Lattea dal deserto australiano o dal Kalahari? Nel nostro emisfero non la si vede così neanche dalle cime più alte, tanto è l’inquinamento luminoso che ci circonda. Una striscia bianco latte in un cielo dove le stelle sono davvero infinite.
Vivere la vita con curiosità, in modo proattivo: questa credo sia la sfida fondamentale per le nuove generazioni che appaiono invece sempre più “inchiavardate” alla play station e al cellulare. Tirare fuori dal cappello miliardi di interessi, entrare in contatto con il mondo reale, la natura nelle sue infinite forme e manifestazioni. Sicuramente questa vita non permetterà di esplorarli tutti, questi interessi: alcuni rimangono a lungo, altri passano come l’acqua nel fiume e lasciano comunque un segno.
Alla fine il cerchio si chiude, l’enso prende forma col pennello della mente: ricercare quello che i sensi non possono cogliere, l’essenza profonda della vita, l’energia che perdura immutabile dai tempi del Big Bang, che prende temporaneamente forma di materia, ora in un modo ora nell’altro, ma che poi ritorna inevitabilmente ad assumere la sua forma immutabile. Non chiedersi dove porterà questa strada, il succo della vita sta nel viverla momento per momento, senza pensare di arrivare chi sa dove, ma senza escludere nulla a priori, semplicemente accettando quello che arriva, bello o brutto che sia, e alimentando sempre il cassetto dei sogni, perché più sogni si hanno più possibilità ci sono che prima o poi qualcuno di essi si avveri.
Image credit: La Via Lattea da una strada di campagna nel Texas. Foto Larry Landolfi, Rochester