"Una corsa contro il tempo dettata da logiche economiche".
In provincia di Matera è tutto pronto per un mega sito di stoccagio, un hub per tutto il Vecchio continente. Verranno utilizzati dei pozzi dismessi usati per i rifiuti tossici e ancora da bonificare.
Siamo nella Valle del Basento, in provincia di Matera, è questo il luogo prescelto per un grande sito di stoccaggio del gas proveniente dal Mar Caspio. Una storia di pozzi, prima usati per estrarre il metano, poi utilizzati per i rifiuti tossici e ora si prova a riempirli nuovamente con il gas. Tutto, ovviamente, senza la minima bonifica.
Alcuni di quei pozzi, attualmente, compongono i giacimenti dismessi delle concessioni Eni spa “Grottole-Ferrandina” e “Pisticci” che la società Geogastock spa ha deciso di ripristinare per dar vita ad un megastoccaggio di gas, proveniente dal Mar Caspio, da 1,5 miliardi di metri cubi e 400 milioni di euro di profitto pluriennale. Un progetto presentato nel 2007 e che in soli 3 anni sembrerebbe in dirittura d’arrivo, avendo già incassato il parere favorevole dei Dicasteri dell’ambiente e dello Sviluppo economico e, in parte, quello della Regione Basilicata. Ma, considerando la portata dell’opera - che prevede il riutilizzo di 14 pozzi della concessione “Grottole-Ferrandina” e 6 della concessione “Pisticci”, oltre che la realizzazione di una centrale di compressione e trattamento del gas naturale - i problemi di carattere ambientale sono notevoli e oggetto di una dura opposizione da parte delle associazioni ambientaliste.
da Pietro Dommarco Terra News