La British union for the abolition of vivisection (Buav) ha lanciato una campagna internazionale per denunciare lo sconosciuto commercio di scimmie a fini scientifici che vede protagonista quello che è considerato uno dei paradisi turistici e ambientali del mondo: Mauritius. La Buav ha indagato sull'isola-Stato dell'Oceano indiano africano ed ha pubblicato il rapporto "Trading in Cruelty" per far cessare i maltrattamenti e il commercio di scimmie verso i laboratori stranieri, pubblicando anche un video che documenta una situazione drammatica.
Secondo il dossier presentato a Mauritius «l'esportazione delle scimmie nei laboratori europei dà luogo ad ogni sorta di maltrattamento verso i macachi a coda lunga (macaco cinomolgo - Macaca fasicularis)». Secondo l'Ong britannica questi macachi vengono utilizzati come cavie nella ricerca medica e tossicologica.
Si sapeva già che Mauritius è uno dei maggiori fornitori al mondo di macachi catturati e nati in cattività, ma l'indagine degli animalisti britannici rivela la crudeltà delle catture in natura delle scimmie per portarle agli allevamenti, che non dovrebbero commerciare animali catturati in natura ed utilizzarli solo come "riproduttori", dal commercio dovrebbero essere esclusi anche gli esemplari "F1 generation monkeys" cioè i figli di genitori catturati in natura.
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