I polmoni verdi del Pianeta sono sottoposti alla pressione della crescente domanda di prodotti, come olio di palma e legname. A mettere alcuni dati sotto i riflettori e' il Living Planet Report 2010 del Wwf, che evidenzia le minacce a lungo termine per la salute delle foreste.
Solo negli ultimi dieci anni sono stati persi 13 milioni di ettari di queste aree del Pianeta, che forniscono materiale da costruzione, legname, carburante, cibo e piante medicinali, ma costituiscono anche magazzini di carbonio, aiutano a regolare il clima, mitigano gli impatti di alluvioni, altri disastri naturali e purificano l'acqua. Contengono quasi il 90% della biodiversita' del Pianeta, inclusi gli impollinatori e specie selvatiche 'parenti' di tante colture. Inoltre i prodotti delle foreste che non derivano dal legname hanno un valore di 18,5 miliardi di dollari e piu' di un miliardo di persone dipende da questi ecosistemi per la propria sopravvivenza.
A mettere in serio pericolo diverse foreste tropicali oggi e' la domanda di olio di palma, che dagli anni '70 ha subito un aumento vertiginoso. Malesia e Indonesia ora dominano la produzione globale, arrivando all'87% della fornitura e della distribuzione a livello globale. Ma questo materiale, impiegato per cibi, sapone e prodotti cosmetici e in maniera crescente per i biocarburanti, ha un prezzo in termini di patrimonio natura.
Lo sviluppo di nuove piantagioni per rispondere alla domanda crescente ha portato infatti alla conversione di ampie aree di foreste tropicali di grande valore. Le coltivazioni di olio di palma sono aumentate di otto volte negli ultimi 20 anni, fino a coprire una superficie di 7,8 milioni di ettari nel 2010. Questo mette a repentaglio la sopravvivenza di diverse specie a rischio estinzione, come gli orango tango. Vivendo solo nelle foreste del Borneo e di Sumatra, questi animali sono i primi a soffrire del degrado e della frammentazione del loro habitat. Secondo le previsioni, la domanda di olio di palma raddoppiera' ancora entro il 2020. Per questo il Wwf sostiene meccanismi come la 'Tavola rotonda per un olio di palma sostenibile', che sta lavorando per promuovere pratiche dell'industria dell'olio di palma amiche dell'ambiente, sostenibili a livello economico e socialmente utili.
Altro problema e' quello della produzione del legname: molte piantagioni di America Latina, Asia e Africa sorgono laddove prima c'erano foreste, oppure ecosistemi preziosi come aree umide e praterie. Anche qui il Wwf e' al lavoro, per determinare insieme agli stakeholders le migliori pratiche per una nuova generazione di piantagioni, che combinano alta produttivita' con la necessaria salvaguardia del patrimonio natura.
Fonte: (ANSA)