Il Wwf alla conferenza ONU sulla Biodiversità del Nagoya (COP 10), lancia l'allarme contro la costruzione di quattro dighe per la produzione dell'energia elettrica nella zona del fiume Moraca in Montenegro, una delle più importanti aree umide dell'Europa. Il rischio, vista l'assenza di una seria valutazione ambientale strategica e in violazione di quanto l'Unione europea prescrive in tema di trasparenza e sostenibilità, è quello di un degradaro irreversibile di tale area. Se realizzate secondo le linee guida indicate, le dighe danneggeranno non solo l'ecosistema fluviale del Moraca, ma l'intero patrimonio di biodiversita' del lago Scutari, il piu' esteso della penisola balcanica. A rischio di sparizione specie ittiche molto rare e all'orizzonte una riduzione dei proventi dal settore della pesca del 30%, con una perdita di reddito pari a 1,5 miliardi di euro l'anno.
Le zone umide sono le aree più ricche di biodiversità ma anche più rare e quindi rappresentano una priorità a livello conservativo. Per questo, nel 1971, fu firmata la Convenzione di Ramsar, che obbliga gli stati firmatari a predisporre misure concrete necessarie alla loro tutela. Queste zone, serbatoi di falde acquifere e regolatrici delle acque durante le piene, sono a rischio anche a causa della cementificazione dei fiumi, del prelievo d’acqua, e delle attività agricole intensive.