Prima del 1983, anno della pubblicazione di “Toscana, cento alberi da salvare”, di Valido Capodarca, non esisteva , almeno nel nostro Paese, alcuna pubblicazione sul tema dei grandi alberi. Da quella data, a volte ad opera di privati appassionati, altre volte su iniziativa di pubbliche amministrazioni, molte regioni (Marche, Emilia Romagna, Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Friuli, Sardegna, Trentino, Alto Adige), o singole province (tutte le province venete, Arezzo, Siena, Macerata, Firenze, ecc.) si sono dotate di opere che hanno consentito di divulgare la fama dei loro principali monumenti arborei.
Con questo libro, anche il Lazio, che pur ha indetto un apposito censimento ed emanato una specifica legge di tutela degli alberi monumentali, ma che non aveva una pubblicazione simile, viene a far parte del gruppo di regioni che ne sono fornite.
Il libro è il frutto di laboriose ricerche condotte nei diversi viaggi, in vari periodi.
Partendo dal nord della provincia di Viterbo, attraversa una ad una le cinque province, facendo una sosta presso ognuno di questi monumenti naturali, pausa necessaria a conoscere la figura e, più o meno a fondo, le vicende biografiche dell’albero.
Questo libro colma una grossa lacuna. Il Lazio, la regione italiana più ricca di monumenti artistici e architettonici, mancava di una pubblicazione che ne illustrasse e facesse conoscere al pubblico i più significativi monumenti naturali della quale è pur ricca. Il libro, frutto di una ricerca condotta nell’arco di oltre venti anni, attinge alle più disparate fonti di informazione (Corpo Forestale dello Stato, Associazioni Naturalistiche, censimenti effettuati a vari livelli) e fa conoscere – localizzandoli anche su apposite cartine – gli alberi più antichi e rappresentativi del territorio, mediante la presentazione delle loro immagini e il racconto delle loro vicende biografiche.
Ottobre 2010.