Facciamo un giro all'EUR di Roma: a piedi.
  Belle strade larghe, larghe. Traffico più leggero: i nastri di macchine scivolano via come alghe,  sciogliendosi nello spazio, rimpiccioliti. Tanta aria: i palazzi sono alti, sì, ma ben proporzionati e poggiano comodi, con bella distanza l'uno dall'altro e da tutte le parti, molto vivi, molto verdi, meravigliosi alberi di alto fusto, raggruppati certo da un urbanista paesaggista con gli occhi  addestrati dai pittori impressionisti, sorgono a boschetto alle spalle degli edifici.
  Sul Laghetto, delizia di oziosi e di innamorati, si specchia il grattacielo di vetro, acqua sull'acqua, e tutto intorno sono posati con infinita grazia i 1000 alberi di ciliegi giapponesi donati quest'anno dal Paese del Sol Levante a Roma, perché anche in Italia si possa contemplare la fioritura degli alberi, spettacolo che richiama a casa i giapponesi da qualunque punto del mondo  si trovino.
   Amano gli alberi anche gli abitanti del XII Municipio che nell' aprile di quest'anno hanno piantato 10 pini e 8 cedri del Libano offerti da Luca de Pace, "l'uomo che pianta alberi" nostrano.
  Solo il Sindaco di Roma non vuole piantare alberi all'EUR: li vuole ammazzare.
  Ci vuol fare la Formula Uno. Una pista grande grande, rumorosa, con tante macchine che corrono in tondo.
  Chiediamogli, come prima reazione, dal cuore: da piccolo gli piaceva giocare con le automobiline ma non glielo hanno fatto fare abbastanza?
  Chiediamogli: da piccolo fino a 9 anni credeva forse di chiamarsi Stazitto perché quella era la frase che gli rivolgevano più spesso?
   Chiediamogli: lo sa quante scuole ci sono all'EUR? quanti ospedali? 
   Lo sa che hanno bisogno di silenzio per funzionare?
   Chiediamogli:
   - lo sa che l'EUR è l'ultimo progetto urbanistico di qualità realizzato a Roma, l'ultimo quartiere decente realizzato nella Capitale  nell'ultimo secolo oltre alla Garbatella?
   - lo sa che l'EUR è l'opera storica di una squadra di architetti di prim'ordine, quelli che hanno fatto anche la Città Universitaria (quei meravigliosi vialetti a pergolato, gioia e sollievo di generazioni di studenti prima e dopo gli esami!), tutti  grandi nomi, da Marcello Piacentini a Giuseppe Pagano, a Luigi Piccinato a Ettore Rosi a Luigi Viatto?
  - lo sa che questi architetti hanno disegnato l'EUR sulla  pianta di Versailles?  la Francia farebbe passare la Formula Uno in mezzo a Versailles?
  - lo sa che che questi architetti con lo stesso rigore con cui hanno creato gli edifici immaginati come fondali e quinte di visioni prospettiche che ispirano calma e senso di liberatrice ampiezza, hanno curato il lato naturalistico del quartiere,  sull'esempio appunto di Versailles oltre che delle garden town inglesi, con molti spazi per le piante, il bosco di eucalyptus dalle foglie azzurrate e l'incantevole area del Laghetto con il suo ricco parco di alberi dal fogliame variamente colorato, olivi argentei e aceri aranciati in autunno e querce verdi e marroni e pioppi verde scuri e grigio pallidi e magnolie dalle foglie di cuoio e dai fiori candidi?
  - lo sa che questi mazzi di chiome arboree con più colori diversi sapientemente accostati rappresentano l'apice dell'arte dei giardini?
  -  lo sa che è stato segno di grande civiltà  e rispetto della storia e della natura del luogo mettere e conservare nella pianta del progetto gli eucalipti  della zona delle Tre Fontane e dell'antica  Campagna Romana,  belli,  resistenti all'inquinamento, profumati?
  Poco prima della fine della seconda guerra mondiale fu sotto un boschetto di eucalipti  delle Tre Fontane che ci furono delle apparizioni della Madonna che attirarono una grande folla di romani e di abitanti della zona. Le apparizioni si producono sempre in luoghi che hanno un forte potere emotivo, pozzi, muri di giardini, alberi. Quante Madonne sugli alberi. E' forse un modo per il popolo di attestare la presenza di un'energia buona, protettiva, in quella silenziosa creatura vegetale, in quegli alberi altissimi che in un solo giorno d'estate riversano nell'atmosfera 400 litri d'acqua.
  - E lo sa che edifici e luoghi che hanno più di 50 anni sono edifici e luoghi storici  quindi sono protetti dalle Belle Arti e non si possono toccare?
  - E lo sa che è meglio non far arrabbiare il popolo?
  - E che chi distrugge una cosa bella fa una cosa brutta e perde la faccia? e nessuno lo vuole più neanche vedere?
    Ma tutto questo il Sindaco di Roma non lo sa.
    Però si può sempre imparare. Più informazioni si hanno, migliore la decisione.