Sempre dalle piante ci giungono aiuti meravigliosi.
Questa volta è l'erba dell'elefante, pennisetum purpureum, proveniente dall'Africa e parente della canna da zucchero, ad aver suggerito a un team di scienziati australiani e cinesi un metodo per convertire i terreni contaminati da scorie tossiche in fonti di energia pulita.
L'erba dell'elefante è capace di assorbire scorie inquinanti e metalli pesanti, trattenendoli dentro di sé, e allo stesso tempo di diffondere ossigeno nel suolo. Si è anche dimostrata eccellente per la produzione di etanolo. Fra i metalli che rimuove con maggior efficacia, rame, cadmio, nichelio, zinco e piombo.
Lo studio viene portato avanti in tandem fra il Centro Australiano di Ricerca per la valutazione della contaminazione e la bonifica dell'ambiente (Crc Care) con l'Università Shaoguan della provincia di Guangdong. I primi esperimenti sono stati compiuti a Sidney, in Australia; si proseguirà in Cina e in Egitto, concentrandosi su aree inquinate da bonificare con questa pianta straordinaria.