Il 4 aprile 2011 Italian Horse Protection ha inviato un lettera alla Presidenza della FISE contenente alcune considerazioni sulla categoria di potenza per i pony recentemente introdotta dalla FISE Lazio, in occasione della fiera Romacavalli 2011 Le osservazioni erano sostanzialmente le seguenti:
a) I paesi più attenti alla salute ed al benessere dei cavalli hanno eliminato da tempo la categoria di potenza per motivi di benessere degli animali coinvolti e genericamente di sicurezza per il binomio;
b) Ricoprire il “muro” con materiale morbido non sembra ridurre il grave rischio di lesioni alle articolazioni durante l’atterraggio;
c) Coinvolgere giovani umani in attività che evidentemente pongono a rischio la salute dell’animale non sembra a chi scrive una scelta educativa responsabile;
d) Avendo la maggior parte delle Nazioni abolito tale categoria, i giovani allievi da adulti non potranno gareggiare in competizioni internazionali;
e) Il Programma Attività 2011 del Vs. Dipartimento tutela del Cavallo si prefigge, come primo punto, la “Diffusione della cultura del Benessere del Cavallo”; ci chiediamo come questa diffusione possa essere compatibile con l’avviamento dei giovani allievi ad una categoria notoriamente rischiosa per il cavallo;
f) Mantenere le categorie di potenza e addirittura aggiungerne di nuove per i giovani allievi non sembra giovare all’immagine internazionale dell’Italia, immagine già danneggiata da altri eventi che, benché al di fuori dell’ambito FISE, vengono purtroppo visti come “cultura equestre Italiana”; tutto ciò vanificando, nell’immagine internazionale, il percorso di crescita culturale relativamente al benessere degli animali svolto da diversi enti ed istituzioni ed in particolare dal Sottosegretario di Stato alla Salute Francesca Martini.
A fronte della nostra presa di posizione, autorità, associazioni ed enti ci hanno scritto o comunque hanno espresso la loro punto di vista, che riassumiamo qui di seguito:
On.le Francesca Martini, Sottosegretario al Ministero della Salute (risposta diretta a IHP): “(…) Il benessere degli equidi va quindi tutelato nell’attività ludica e, soprattutto, in quella sportiva ed agonistica. Le scelte di carattere tecnico incidono, infatti, sulla salute e sulla qualità della vita del singolo animale, pertanto non possono essere condivise iniziative –in particolare se indirizzate ai giovani – che non scaturiscano da un ampio progetto di educazione alla corretta gestione del cavallo, nel rispetto delle sue esigenze etologiche e fisiche. (…)”
On.le Paola Frassinetti, Vice Presidente della VII commissione cultura, scienza ed istruzione della Camera dei Deputati (risposta diretta a IHP): “(…)Senza voler entrare in ambiti troppo specifici, appare comunque evidente che le scelte di carattere tecnico incidono sulla salute e sulla qualità della vita dell’animale. E’ pertanto indispensabile, nonché specifica responsabilità degli enti preposti, provvedere a che le iniziative, soprattutto se dirette ai giovani, si basino su un principio di educazione alla corretta gestione del cavallo, nel rispetto delle sue esigenze etologiche e fisiche. (…)”
Dott. Fabrizio Forsoni, Presidente Nazionale UISP Lega Attività Equestri: “(…) La UISP Lega Attività Equestri che da anni si batte per il benessere del cavallo e del cavaliere non può che sottoscrivere la lettera inviata dalla IHP e protestare presso il Ministero e le competenti autorità chiedendo di annullare la prova di potenza in programma alla Fiera Roma cavalli e si augura che la FISE abolisca dai suoi programmi le categorie di potenza non solo per i pony ma anche per i cavalli, come già hanno fatto altre Nazioni.(…)”
Catia Brozzi, responsabile del settore cavalli dell'AIDAA: “(…)Non possiamo esimerci dal rilevare che la gara di potenza comporta un esercizio gravoso e traumatico per i cavalli, i cui arti vengono sottoposti ad uno sollecitazione senza pari, e che rapportare detto impegno psicofisico al pony, costretto ad affrontare ostacoli di mt, 1,50 a fronte della sua altezza massima di mt. 1,48, è indice di poca considerazione per il benessere dell'animale (…)I pony vengono infatti montati dai bambini e dai ragazzi che al massimo hanno 16 anni: il messaggio che viene trasmesso ad un bambino che affronta questa “disciplina” di potenza non è educativo né ludico nè sportivo, perchè la potenza mortifica l'agonismo nella sua accezione sana di sinergia tra cavaliere e cavallo che, solo nel rispetto dell'animale, delle sue attitudini e potenzialità può trovare una giustificazione accettabile (…)”
Anonimo cittadino tramite lettera a Cavallo2000: (…) La decisione della FISE di mantenere le obsolete categorie di potenza e soprattutto di introdurne delle nuove non porta beneficio all’immagine del nostro Paese a livello internazionale e rischia di danneggiare l’immagine anche degli eventi equestri nell’ambito dei quali sono disputate sebbene sembra sia posto, da parte degli stessi ed in particolare di RomaCavalli, elevato impegno per garantire degli standard elevati per la salute, la sicurezza e il benessere dei cavalli e del pubblico.
Infine, le suddette decisioni di FISE e di Fise Lazio appaiono palesemente in contrasto con il percorso di crescita culturale relativamente al benessere degli animali che gli organi di governo preposti stanno portando avanti e soprattutto con le importanti iniziative che il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha posto in essere riscontrando ampio consenso da parte di tanti cittadini come noi.
Abbiamo recentemente assistito ad una importante lezione di civiltà da parte di una Nazione a noi vicina che ha dato priorità alla sicurezza e alla salute del pubblico e degli animali eliminando una obsoleta tradizione; cerchiamo di seguirne l’esempio!
Giuseppe Brunetti, Presidente del Comitato FISE-Lazio in una risposta diretta ad IHP ha tentato di difendersi con una lunga lettera in cui oltre a sottilizzare finemente sul fatto che nei Paesi di maggior cultura del benessere del cavallo la prova di potenza non sia proibita (e in effetti spesso non lo è; semplicemente non viene più praticata), oltre a dichiarare che l’altezza massima del muro è solo ipoteticamente fissata a m. 1,55 essendo scettico sull’effettivo raggiungimento di tale altezza (scetticismo che si è andato duramente a scontrare con gli esiti della manifestazione dove una bambina di 14 anni ha obbligato il suo pony a saltare fino a m. 1,53) ed oltre ad asserire che si tratterebbe di un solo salto contro un percorso di una categoria ordinaria in cui i salti sono 10-12 (ma abbiamo visto che per raggiungere l’altezza massima ogni concorrente ha obbligato il proprio pony a saltare quattro sessioni di tre salti), ha tralasciato di commentare la parte essenziale: e cioè che trattandosi di giovani, il messaggio educativo è particolarmente importante. Nella categoria di potenza si cerca esclusivamente di spettacolarizzare la performance dell’animale portandolo a saltare al limite delle sue caratteristiche fisiche, trattandolo come un motore di cui saggiarne, appunto, la potenza. Comprendiamo che la FISE possa sentire la necessità di allargare il numero dei tesserati e che per ottenere questo scopo si affidi alla spettacolarizzazione degli eventi. Crediamo però che sarebbe più corretto, e oltremodo più efficace, cercare di ottenere lo stesso risultato prestando più attenzione al benessere di quegli animali che sono coinvolti in spettacoli in cui non hanno chiesto di essere coinvolti, anziché tentare di “desensibilizzare” i giovani al benessere del loro compagno di vita. Pur ribadendo la nostra contrarietà all’utilizzo del cavallo a fini sportivi oltre che commerciali, ci piacerebbe che la FISE si mostrasse quantomeno attenta alle istanze relative al benessere animale che la nostra società sta esprimendo a voce sempre più alta. A tal fine la nostra associazione è ovviamente disponibile ad ogni confronto.