La quercia del Quadraro ha messo le prime foglie verdi. Spiata ansiosamente dagli affezionati cittadini romani questa pianta amatissima, la più grande imponente farnia di Roma, uno splendido gigante verde di quattrocento anni che stendeva la sua maestosa chioma in un popolare quartiere di Roma, era stata abbattuta da una giornata ventosa il 29 Marzo 2009, ed è giaciuta a terra come una grande orsa ferita nello sgomento degli abitanti storici del quartiere. Ma è scattata subito la mobilitazione:
un comitato di cittadini e cento gruppi su facebook , oltre ai vigili del fuoco e agli agronomi.
per tutta l’estate l’ha annaffiata amorosamente il grande Sergione, un gigantesco giovane padre del quartiere. Finché a Novembre il tronco - quattro metri e 10 a petto d’uomo - è stato risollevato, con una grande festa popolare e un banchetto rustico. Solo un terzo delle radici era scoperto mentre buona parte era saldamente interrata e ancora attiva.
Come dice il manifesto degli alberi di Common Ground, importante associazione ambientalista inglese, “un albero caduto non è abbandonato: se anche solo un quarto delle sue radici rimane nel terreno, esso può sopravvivere e produrre numerosi steli verticali”.
Esultano Sergione gli abitanti del quadraro, gli amici di Facebook e tutta Roma.
Nessuna di voi si sottomise ancora
Alla saccente volontà dell’uomo.
Vi sollevate libere e gioconde
Da potenti radici, ecco, nell’aria
a ghernire com’aquila la preda
con forti braccia il prodigioso spazio
e di controllare nubi, ampia, raggiante,
dritta, vi ‘serge l’assolata chioma
ed è – ciascuna – un mondo.
E come gli astri vivete voi:
ciascuno un Dio: che esiste libero
ha vinto all’altre stelle tutte.
Friedrich Hölderlin, Le querce