Ci sono voluti 14 anni, poiché le prime denunce contro il luogo di orrori e sofferenze che è stato il rifugio di Cicerale del Cilento risalgono al 1997. Sparivano circa 5mila cani l'anno, in una sorta di buco nero fatto di appalti assegnati secondo il principio del massimo ribasso sulla pelle degli animali.
Grazie al coraggioso impegno di singoli, associazioni e al contributo, nel tempo, di alcuni parlamentari e istituzioni oggi il canile di Cicerale è chiuso e gli ultimi ospiti sono stati tratti in salvo. E Cafasso, il suo titolare, è sotto processo.
In Italia purtroppo non si contano le strutture, convenzionate e non, che detengono animali in condizioni spaventose, non di rado legate a meccanismi di zoomafia. Ma la lunga vicenda di Cicerale dimostra che cambiare si può!