Nove alberi e mezzo era il corredino di ossigeno che Giovanni Bollea, lo psicologo famoso, si proponeva anni addietro di regalare tramite la sua associazione ,"Alberi per i vivi", a ogni bambino chenasceva : l'ossigeno prodotto da nove alberi basta infatti a un essere umano per tutta la sua vita. Ora c'è Abbado, l'illuminato e generoso direttore d'orchestra che con la sua richiesta di un cachet ecologico di 90.000 alberi da piantare a Milano in cambio della sua direzione alla Scala potrebbe salvare la vita della città, minacciata di blocco totale per il livello di polveri sottili che si è registrato quest'anno. Incredibilmente i negozianti di via Dante, una delle strade scelte per essere alberate dai frassini di Renzo Piano, direttore del Comitato che sostiene Abbado, temono che la strada- una fredda arteria ingombra al centro da cartelloni pubblicitari simili a quelli di una stazione ferroviaria- sia "disturbata "dalla presenza" inappropriata"degli alberi, che invece ancora nel 1960 rallegravano via Dante. I negozianti evidentemente non avevano frequentato l'Università Verde di Gianfranco Amendola, il pretore che negli anni Ottanta ha insegnato che in un paese a vocazione turistica come l'Italia ecologico è economico : la bellezza naturale è business, ricchezza.