Nonostante in Calabria ci siano piante caratteristiche delle regioni calde, (aranci, limoni, olivi, fichi d’India), la forma che più fa sognare è quella di un castagno, comune in tutt’Italia ad un’altitudine dai 300 ai 700 metri, fino ai 1000 nelle zone dove fa più caldo. Le castagne hanno sfamato per secoli le popolazioni di ogni luogo le cui colline scarseggiano in calcare, a cui l’albero é insofferente. Spesso, una volta sviluppato gli tagliavano i rami ad un’altezza di 2 metri da terra, così da utilizzarne il legname. Dopo 10 anni, quando ne erano ricresciuti di nuovi, si ripeteva. Fortunatamente le radici, che continuavano tranquille a svilupparsi, sostenevano lo sforzo del tronco nel rigenerarsi. A quell’altezza il bestiame non poteva brucare i nuovi germogli, che crescevano indisturbati. Col passare dei secoli il castagno diventava sempre più grosso, poi la parte interna si cariava e si sgretolava, lasciando solo la corona esterna, dove si spostano ogni anno i canalicoli che sollevano acqua e minerali dal terreno verso l’alto e quelli che portano la linfa dalle foglie alle radici. Così è avvenuto per i castagni di Grisolia, di cui uno sembra un castello di legno per sognare.
Dal paese proseguire in direzione del cimitero, oltrepassare la stradina che vi sale e continuando invece in avanti. Dove si trova uno slargo con una fontana nel mezzo, continuare per la strada più a destra e salire, entrando in un boschetto fino a che si trova un gruppetto di case con la grande insegna “al monte”. Qualche metro più avanti, sulla sinistra si vedono tre CASTAGNI giganteschi, di cui uno ha la circonferenza di circa 12 metri ed un’età fra i 500 ed i 1000 anni.
Anna Cassarino www.ascuoladaglialberi.net