Oggi leggendo Silvae numero 11 Gennaio- Aprile 2009 Rivista tecnico-scientifica del Corpo Forestale dello Stato  sotto una rubrica Curiosità ambientali a cura di Antonella Castelli ho letto quest'articolo che tratta dei temi sui quali chi si occupa di amministrare le grandi città dovrà riflettere
"Il risparmio energetico "cresce" sugli alberi
" Secondo il risultato di una ricerca del Forest Service's Pacific Northwest Research di Portland in California, gli alberi possono tagliare le spese di corrente legata ai condizionatori. La riduzione di carbonio sarebbe durante l'estate del 30 % nel corso di un secolo, semplicemente posizionando le piante sul lato sud oppure ovest di una casa. Gli alberi sul lato est invece non hanno alcun effetto. Lo studio, che è stato condotto l'anno scorso prendendo in esame 460 case monofamiliari a Sacramento, in California, rappresenta il primo su larga scala per quantificare l'utilità degli alberi nella riduzione della bolletta. "Tutti sanno che l'ombra degli alberi raffredda lle case- spiega il coautore dello Studio Geoffrey Donovan- ma questo studio fornisce i dettagli : dove bisogna piantare un albero per ottenere i migliori benefici? E quanro riduce questa ombra il nostro consumo di carbonio? Le case di sacramento sono campioni rappresentativi per via del caldo estivo e del largo uso di condizionatori. Grazie ad un programma del Comune e della Sacramento Tree Foundation , i residenti possono riceveere gratuitamente fino a dieci lberi. Solo nel 2007 sono stati piantati 16 mila alberi gratis (una singola pianta costerebbe circa 85 dollari). Il comune conta di recuperare l'investimento in 26 anni, considerando che gli alberi vengono collocati, ovviamente, sul lato ovest delle case. Le fronde per avere un positivo impatto sulla bolletta estiva, dovrebbero essere alte tra il metro e 80 e i due metri e mezzo. Ma i benefici degli alberi in ambiente urbano non sono solo riscontrabili sulle bollette. Gli esemplari più grandi sono capaci di ridurre l'inquinamento atmosferico: secondo un report dell'Asl di Bergamo con una copertura verde della superficie urbana pari al 16 per cento la riduzione delle micro-particelle inquinanti (PM10) è quantificbile intorno allo 0,5 per cento. "Le piante non prevengono l'inquinamento, ma lo possono controllare in modo efficace: raddoppiare il numero delle piante presenti in un'area diminuirebbe di un quarto la presenza del PM10 ed eviterebbe 140 morti all'anno" dice a chiare lettere Nick Hewitt professore di chimica atmosferica in uno studio britannico della Lancaster University effettuato sulle West Midlands"
A Roma invece si tagliano e si potano gli alberi riducendo drasticamente il numero delle foglie (la quantità in metri cubi ridotta aumenta giorno dopo giorno) ed inevitabilmente aumenta anche il numero dei condizionatori acquistati e montati. E se difendere gli alberi e la qualità dell'aria talvolta sembra per alcuni un parlare linguaggio incomprensibile, spendere una mattinata in attesa che i tecnici montino il "mostro condizionatore" con il quale si puo' poi giocare con un telecomando risulta invece normale ed accettabile. Un verbo "condizionare" che sembra andar sempre più di moda tra gli esseri umani (che amano impegnarsi per condizionare qualcosa) e che denomina quei magici strumenti elettronici che per funzionare spendono quantità enormi di energia però "giustificabili"(chi si può permettere di contestarne la loro assoluta e fondamentale utilità?) e che con le loro "scorie invisibili e autorizzate " ci stanno "incondizionando" gli esterni delle estati della nostra città sempre più rovente e invivibile. Condizionare per incondizionare: eticamente un pessimo movimento " io mi condiziono la mia stanza ma che mi frega se poi lo spazio comune è incondizionato?".Uno spazio comune che sta diventando sempre più una giungla d'asfalto. "Ma dai, mica è vero quello che dici!" potrà dire qualcuno "Se proprio hai caldo e non riesci a respirare, ma che aspetti vai in un Centro Commerciale vedrai come starai bene: sono gratis, puliti e sicuri, che cosa vuoi di più?" Star bene.

Antimo Palumbo