A Roma una rapida inchiesta dell'Associazione "L'Alberata" fra donne di età fra i 14 e i 60 anni ha dato come risultato che la stragrande maggioranza delle abitanti della capitale preferisce che per l'8 marzo le mimose siano lasciate sui loro alberi e che non vogliono vedere mazzolini spesso risultato di razzie devastatrici che vanno a finire buttati sul marciapiede e calpestati. " Se devono simboleggiare il rispetto 'dell'uomo verso la donna, che questo rispetto ci sia offerto tutto l'anno e non solo un giorno e col sacrificio di un fiore così bello", ha detto Sara, 15 anni.
L'offerta della mimosa per la giornata della donna data dal 1946, quando queste piante crescevano numerosissime a Roma e nei Castelli romani. Oggi la situazione è molto cambiata e con essa è cresciuta l'attenzione all'ambiente, specie nelle donne e soprattutto nelle giovanissime, molto arrabbiate per le prospettive ambientali che vedono davanti a sè. Se si devono raccogliere i rami fioriti, i giardinieri suggeriscono di farlo come potatura fino a tutto aprile ma che tuttavia è meglio fare subito dopo la caduta dei capolini. La potatura va fatta sui rami troppo lunghi, che il vento può spezzare, e solo con le cesoie, e non si tagliano fusti più grossi di un dito , e fino a due metri , due metri dal basso, non di più. Ma lasciamo a tutti il piacere di ammirare la luminosa cupola , i teneri pulcini dei suoi fiori stretti insieme al loro ramo materno.