Per Pasqua ecco la Preghiera dell'agnello che recitava Monsignor Mario Canciani, il parroco di San Giovanni dei Fiorentini a via Giulia, il prete più amato dai romani, consigliere di papa Wojtila per gli affari degli animali:
“Signore, sono un piccolo agnello, nato da un sogno della Tua creazione.
A noi agnelli, per breve tempo ci è dato di brucare, sulle colline,
l'erba molle di rugiada e scaldata dai primi raggi del sole.
C'è chi crede di festeggiare la Tua Pasqua vittoriosa con la nostra morte, una morte lunga, crudele.
Assieme ad altri agnelli resterò appeso, da vivo, perchè la mia carne sia più bianca, in attesa che l'ultima goccia di sangue esca dalle mie vene tra immense sofferenze.
Con la sensibilità allo spasimo e gli occhi lacrimanti, guarderò a Te, che hai voluto essere chiamato Agnello di Dio.
Per questa Tua partecipazione al mio dolore, fa che possa ameno vivere assieme ai miei amici in quel soggiorno felice che è il Tuo paradiso".
Tutte le domeniche don Mario benediceva equamente uomini e animali presenti nella sua basilica: benediceva e incoraggiava giovani coppie nei guai e i loro bambini magari nati fuori dal matrimonio, benediceva gli animali- cani accucciati immobili sul pavimento, gatti e uccelli silenziosi nei loro trasportini, tutti come sapessero di trovarsi in un rifugio speciale, un luogo sicuro; in sagrestia don Mario ascoltava le confidenze e i lamenti di una lunghissima teoria di anime perse che, in uno scenario ancora di medievale crepuscolo cercavano in chiesa l'ultima accoglienza su questa terra. Egli organizzava anche impegnativi viaggi in Terra Santa con il suo gruppo di parrocchiani fedelissimi, che andavano con lui oltremare a cercare - e trovare - le tracce del luogo dell'Ultima Cena nel quartiere degli Esseni: scoperta importantissima perchè prova che, essendo gli Esseni vegetariani, Cristo era vegetariano.