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ProgettoIl tree climbing sportivo
Vivi la natura da un altro punto di vista
Il tree climbing sportivo

Presentazione: Il Presidente Abbruzzo Domenico fonda nel 2006 la C.F.S. Italia Multi Sport, ma trova le sue origini in collaborazioni nazionali con attività multi sportive fin dal 1990. La dichiarazione statutaria dell’associazione parla chiaramente di essere legata in modo imprescindibile da attività che stimolino l’aggregazione sociale, l’amore per la natura e un sano spirito di squadra. I nostri obbiettivi infatti risiedono nella divulgazione di nuove forme sportive, attività socio ricreative e per il tempo libero, tramite nuovi concetti e metodiche ludico commerciali moderne ed innovative. La nostra è una associazione che è riuscita in pochi anni ad ottenere come realtà multi sportiva il riconoscimento nell’albo nazionale del C.O.N.I. all’interno del C.O.S.E. (Comitato Outdoor & Sport Ecodinamici), un settore esterno del C.O.N.I. dedicato alle discipline eco compatibili come la nostra.

Palestra Avventura: nasce con lo scopo di rinnovare e riqualificare i parchi forestali nazionali tramite un intervento sportivo mirato ad ampliare la frequenza e la quantità di pubblico all’interno degli stessi. Valorizzare le foreste e le campagne, sensibilizzare il pubblico al rispetto della natura ci ha spinto a creare un progetto mirato ad avvicinare il pubblico alla natura tramite uno sport che con essa convive quotidianamente. Il tree climbing sportivo è la disciplina con la quale stiamo affrontando la nostra nuova avventura nei boschi Italiani. Oggi con questa tecnica vorremmo rivolgerci al pubblico tramite delle attività che ricreino un ambiente socialmente aggregante, utilizzando principi naturalistici eco compatibili volti alla creazione di un circuito nazionale amatoriale e agonistico. Per il raggiungimento di traguardi sempre più complessi, il metodo da noi studiato vuole instillare nell’atleta lo spirito di ricerca approfondita nel gesto atletico sportivo, attraverso una metodica di crescita a livelli piramidali che dia nel percorso cognitivo nuove e divertenti sfide da affrontare. Questa è la forza portante con cui vogliamo valorizzare la divulgazione del tree climbing sportivo! E quale occasione migliore per creare aggregazione della foresta? Camminando libere nella vegetazione i nostri atleti vengono  coinvolti  nella  ricerca delle piante da noi preselezionate per l’ascesa, tramite un trekking in orienteering creato e studiato per accrescere la conoscenza della natura. Per far sì che gli enti di promozione e valorizzazione dei sistemi naturalistico forestali, comprendano il valore di questa attività turistico sportiva eco compatibile, stiamo sperimentando un sistema che vede la ricerca di solo 2 alberi (per territorio forestale ospite) che diano diverse possibilità d’ascesa a seconda del livello dei praticanti e della specie arborea. Poiché rispettosi della salvaguardia dell’habitat naturale delle zone forestali in cui ci troveremo a praticare, la ricerca delle zone di pratica si baserà sulla salvaguardia della biodiversità. Infatti in Italia la tutela della biodiversità è avvenuta con l'istituzione delle aree naturali protette e le aree Natura 2000; Composte dai: siti di Importanza comunitaria (S.I.C.), dalle zone speciali di conservazione (Z.S.C.) e zone di protezione speciale (Z.P.S.). Istituiti per tutelare gli habitat e le specie animali e vegetali  indicati nella  convenzione di  Rio de Janeiro direttiva  92/43/CEE  e  precedentemente nella direttiva 79/409/CEE (parchi e riserve naturali, Siti di Importanza   Comunitaria,  Zone  di  Protezione  Speciale  e  corridoi  ecologici ). Le diverse realtà socio economiche che Caratterizzano  il nostro territorio, hanno determinato profondi cambiamenti negli insediamenti del contesto ambientale. Causando l’impoverimento delle risorse e la perdita di un importante patrimonio paesaggistico. E’ fondamentale quindi, in questo contesto, pianificare e mettere in atto interventi volti a promuovere uno sviluppo sostenibile che coordini le esigenze socio economiche con quelle di tutela ambientale. Per rispondere a tutte le richieste: sociali, economiche, funzionali ed ambientali, che i territori rurali paesaggistico forestali richiedono per la salvaguardia e la tutela ambientale. La sperimentazione in atto è legata fortemente ad un progetto che trae le sue origini dalla convivenza e la salvaguardia degli alberi e dei territori forestali. Seguendo le direttive dettate dalla Rete Natura 2000! Questa prevede  l’individuazione e la gestione coordinata dei siti di importanza comunitaria e delle zone di protezione speciale, al fine di proteggere e valorizzare le risorse paesaggistiche forestali e la biodiversità. Su queste basi abbiamo voluto impostare una linea d’azione che possa tutelare le zone protette tramite una collaborazione diretta sul campo con ornitologi, naturalisti e biologi, a cui daremo il nostro sostegno tecnico per l’osservazione ambientale da punti di vista totalmente nuovi. Dall’altra parte invece, daremo al territorio ospite una fonte alternativa di turismo eco sportivo. Dove si alterneranno massimo 5 persone alla volta nelle ascese su pianta (guidati dall’istruttore), dopo aver affrontato percorsi naturalistico forestali che li conducano alle piante preselezionate con i criteri di stabilità strutturale che la disciplina prevede. La funzione dell’ascesa sportiva in pianta è puramente legata ad atteggiamenti di riscoperta della natura tramite una disciplina sportiva che conduce i propri praticanti al contatto e alla scoperta della natura. La nostra collaborazione con gli enti di promozione e valorizzazione dei sistemi naturalistico forestali, potrà contribuire inoltre alla redazione di un nuovo censimento che dia un elenco aggiornato è completo della perimetrazioni dei siti di importanza comunitaria compresi nelle Regioni Biogeografiche Alpina e Continentale. Infatti l’attuazione della Direttiva «Habitat» in Italia (attraverso il D.P.R. n.357 del 8 settembre 1997) prevede l’individuazione dei Siti di Importanza Comunitaria (avviata dal Ministero dell’Ambiente) attraverso il programma «Bioitaly» nell’ambito del regolamento europeo «Life». Tuttavia i risultati del programma «Bioitaly», non furono molto accurati, poiché la ricerca fu basata in molti casi su cartografia superata e a classificazioni insufficienti. Infatti in Europa si è sempre proceduti con il programma «Important Bird Areas in Europe», che fa apparire il«Bioitaly» un programma di ricerca territoriale antico e superato. In effetti nel sistema europeo Natura 2000 è specificato (come obiettivo) il mantenimento e l’eventuale miglioramento dello stato degli habitat naturali. Insieme a quest’ultimo la convenzione Europea del paesaggio, prevede di coinvolgere nel progetto di protezione della biodiversità non solo le zone con tratti di particolare pregio paesaggistico, ma anche aree di grande trasformazione da parte dell’uomo o degradate. Soprattutto dove convivono a stretto contatto aree di grande valore naturalistico, siti storici e realtà ad alto impatto dell’attività umana. Avendo visto il modus operandi con il quale vorremmo condurre questo progetto, si scorge un mezzo turistico ecologico che avvicina con più efficacia il pubblico alla natura. Questo ci porterà alla ricerca costante di nuove location dove organizzare i nostri corsi, con lo scopo di realizzare un circuito tecnico nazionale. La creazione di un circuito nazionale permetterebbe anche un maggiore afflusso di ospiti sui territori turistico forestali, aprendoci le porte verso attività di diverso tipo quali:  team building e inventive per aziende, campi estivi, gite e laboratori tecnici per le istituzioni studentesche (scuole elementari, medie, superiori ed università), gruppi di divulgazione turistica (agriturismi, foresterie, guest house, bed & breakfast, villaggi turistici). Il turismo è la prima fonte di divulgazione sportiva del nostro paese! Per questo abbiamo progettato un’attività naturalistica che potesse prendere il meglio da altre discipline eco sportive già collaudate da decenni come il trekking e l’orienteering, in modo da lanciare un prodotto sportivo che potesse sfruttare al massimo tutti i tipi di territori paesaggistici esistenti in Italia (montani, marittimi, lacustri, palustri, collinari e pianeggianti). La cosa bella di quello che proponiamo è che dove mancano pareti di roccia e fondi per costruirne delle artificiali, non mancheranno mai gli alberi, prendendo al 100% tutte le possibilità di attività turistico sportiva. La simbiosi che stiamo creando tra uomo e albero vuole dare uno scambio di cortesie come avviene in natura tra esseri che ricevono un reciproco vantaggio nell’esistenza l’uno dell’altro. Infatti l’esistenza della nostra attività sportiva porterà un notevole vantaggio, poiché la nostra attività esiste solo se ci sono alberi, quindi sarà nostro sforzo ed obbligo salvaguardare, ed ampliare le zone forestali in Italia.

Valutazione di idoneità

la nostra disciplina sportiva esiste solo se le piante che utilizziamo sono ben curate e sicure! Ragion per cui ci fregiamo del titolo di protettori degli alberi e ricerchiamo le piante più idonee alla nostra pratica attraverso una valutazione attenta di un nostro perito agro forestale e di un nostro arboricoltore. Avvenuto il controllo e verificata la stabilità e la robustezza strutturale delle piante prese ad esame, i nostri esperti rilasceranno una certificazione di accessibilità e sicurezza dotando la pianta di un cartellino (riportante il nostro marchio) all’altezza dell’apice del tronco, dando il nulla osta per la pratica sportiva. In questo momento stiamo lavorando alla realizzazione di una mappatura volta a raggruppare tutte le aree in cui possiamo operare in Italia differenziando le location in 3 fasce: ingresso con quota giornaliera (parchi o terreni privati), parchi (Nazionali, Regionali, Provinciali, Comunali) Che autorizzano l’ascesa solo previo controllo di un istruttore e per concludere parchi (Nazionali, Regionali, Provinciali, Comunali) che autorizzano l’ascesa anche a piccoli gruppi che hanno superato gli esami di grado di primo livello. Vorrei puntualizzare che essendo il nostro uno sport in quota e avendo obbiettivi legati al rispetto della natura, noi daremo l’obbligo severo è tassativo di un massimo di 5 persone alla volta per pianta. Un esempio di esame strutturale lo troviamo attraverso il metodo del VTA! Questo è un metodo per il quale l’albero viene sottoposto ad una ispezione approfondita per verificare la presenza di ferite provocate da varie casualità. Il VTA è un metodo di ispezione visiva guidato dai principi della biomeccanica e basato sull'assioma della tensione costante, prendendo in considerazione principalmente il rispetto e la tutela della pianta. Questa azione volta alla localizzazione delle zone d’attività, sarà da parte nostra una pratica annua dedita alla sicurezza che offriamo ai nostri praticanti come garanzia di qualità. Inoltre questa operazione darà un valore aggiunto alla salvaguardia e alla tutela ambientale. 

Le tecniche d’ascesa e la salvaguardia della pianta

Per noi è molto importate far capire che dietro a questa attività sportiva ci poniamo degli obbiettivi di aggregazione sociale che permettano all’insegnante di far sentire i propri praticanti parte di qualcosa di importante, ma ancor di più parte di un’attività per la quale grazie ad essa piante secolari o zone forestali siano ancor di più tutelate proprio perché un folto numero di persone che praticano questo sport danno una voce in più per la salvaguardia dei territori turistico forestali. Per questo abbiamo ideato dei tecnicismi d’ascesa che tutelano a 360 gradi le piante che arrampichiamo. Una piccola premessa! Il nostro tipo di arrampicata utilizza il fissaggio di una corda su una grossa forcella (intersezione tra i rami) della pianta, evitando che l’ascesa danneggi il fusto o i rami della stessa. Il tutto avviene tramite un’arrampicata sulla corda e non sui rami, così facendo tuteliamo la pianta senza recagli danno alcuno. Noi al contrario del free climbing non facciamo leva sui rami, ma scarichiamo il 70% del nostro peso sulla corda, il rimanente 30% va in appoggio sui rami, ma solo in appoggio mai in trazione. Come raggiungiamo i rami? Il segreto risiede nel lancio di un cordino che alla base presenta un piccolo sacchetto piombato in tessuto che una volta passato al di là dei rami permette di sollevare una seconda corda chiamata di carico, quest’ultima è una corda dinamica studiata per reggere i carichi e demoltiplicare il peso dell’atleta durante l’ascesa. Una volta che il cordino è passato attraverso la forcella dei rami viene issata sulla pianta la corda di carico tramite un nodo particolare che permette alla cima della corda di rimanere in tensione e quindi passare attraverso l’intersezione dei rami. Una volta che anche la corda di carico è passata una cima verrà fissata alla base del tronco con un nodo di sicurezza chiamato bolina e all’altra cima verrà invece fissata una falsa forcella. La falsa forcella ha un ulteriore cordino di carico, ma alle due estremità ha degli anelli di metallo che accolgono la corda d’ascesa vera e propria permettendo una mobilità maggiore e nessun tipo di sfregamento. Passata la corda d’ascesa nella falsa forcella e fissata la corda di carico il nostro atleta può iniziare la sua ascesa con due premesse fondamentali: massima sicurezza e massima tutela della pianta.  

I nostri corsi prevedono:

 1)cenni di arboricoltura (per conoscere le piante più idonee al nostro sport)

2)individuazione delle location tramite un trekking in orienteering

3)corso di nodi, messa in sicurezza e via di servizio

4)salvaguardia e tutela della pianta e atteggiamenti di rispetto verso una diversa forma di vita

5)prime ascesa controllate da: 5 – 10 – 15 mt

6)7 livelli di crescita tecnica divisi da un periodo cognitivo che porta alla conoscenza di 2 tecniche d’ascesa per ogni stagione di pratica (una stagione accademica è pari a 7 mesi di attività). Per ognuno dei gradi ottenuti ci sarà il rilascio di un brevetto d’abilitazione alla pratica successiva. Questi programmi avranno naturalmente delle differenze di preparazione atletica, di studio della tecnica e di pratica, tramite i seguenti periodi di apprendimento: gruppi novizi di primo brevetto, gruppi per brevetti avanzati, gruppi di pratica misti o dello stesso livello, gruppi agonistici.

Nei mesi di pausa dalle zone forestali di pratica che vanno da Novembre a fine Marzo, ci concentreremo in una divulgazione dell’attività sportiva in luoghi di massima aggregazione sociale dove il bacino d’utenza è estremamente alto come: scuole, palestre o strutture appositamente attrezzate, ma anche i parchi cittadini (previo autorizzazione), manifestazioni, eventi e feste, dovranno diventare luoghi d’apprendimento base, dove far avvicinare il pubblico alla nostra disciplina. Lo scopo è quello di realizzare una struttura organizzativa ben stabile e presente tutto l’anno. In seguito si potranno organizzare eventi agonistici: regionali, interregionali, per il nord, il centro e il sud Italia e competizioni nazionali. Questo avvicinerà al nostro ambiente sportivo maggiore interesse da parte del pubblico e quindi per riflesso, un maggiore interesse da parte dei mezzi d’informazione, dei media e degli sponsor (ultimamente abbiamo avuto una grossa possibilità di visibilità dal Corriere della sera che Sabato 3 Aprile 2010, ha pubblicato un articolo sulla nostra attività dedicandoci un intera pagina del famoso quotidiano. Di seguito trovate il link di riferimento dell’archivio del Corriere della sera dove poter visionare l’articolo: http://archiviostorico.corriere.it/2010/aprile/03/Cavalchiamo_gli_alberi_senza_fargli_co_7_100403047.shtml . In oltre stiamo per realizzare due importanti servizi per Rai1 e Rai3) Per motivi assicurativi l’atleta addestrato da noi, potrà praticare senza l’insegnante solo una volta raggiunto il 4° livello di crescita tecnica (pari a 2 stagioni). Ma all’inizio di ogni nuova stagione (per ottenere la licenza di pratica) dovrà sostenere una verifica di abilitazione che accerti il suo stato cognitivo e atletico. Anche avendo le abilitazioni dal 4° livello in su e la licenza annua d’ascesa, l’atleta potrà praticare solo nelle aree autorizzate dalla C.F.S. Italia Multi Sport e sulle piante certificate con l’abilitazione di stabilità strutturale.

La richiesta:  Oggi C.F.S. Italia Multi Sport vuole fare richiesta agli enti dediti ai servizi all’agricoltura e alle politiche forestali (e a tutti coloro che volessero appoggiare il nostro progetto), per ottenere le autorizzazioni alla pratica della nostra attività sportiva all’interno di parchi, foreste, boschi: nazionali, regionali, provinciali, cumunali e privati.

Per maggiori informazioni e dettagli, potete contattare il Presidente della C.F.S. Italia Multi Sport Abbruzzo Domenico: e-mail treeclimbingsportivo@virgilio.it o visitare e scrivere sul portale http://treeclimbingsportivo.myblog.it , nel gruppo di http://it-it.facebook.com/ chiamato “tree climbing sportivo” , o ancora al numero  349/7172377 

Data: 20/04/2010
Autore: C.F.S. Italia Multi Sport
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