Il Dipartimento di Ecologia dell’Università della Calabria conduce, sin dall’anno 2000, un progetto di ricerca su distribuzione, status e conservazione della Tartaruga comune Caretta caretta lungo la Costa Ionica calabrese. A tale progetto si deve la scoperta della più importante area di nidificazione della specie attualmente nota in Italia (70% circa dei nidi segnalati a livello nazionale negli ultimi cinque anni). Si tratta dell’unico progetto di monitoraggio su Caretta, a lungo termine e su lunghe estensioni costiere, attualmente in corso in Italia. Nel complesso, il lavoro dei ricercatori UNICAL ha sinora consentito di garantire l’arrivo al mare di oltre 4000 piccoli di Tartaruga. Nell’area di riproduzione reggina permangono, purtroppo, gravi minacce per la sopravvivenza della specie. Tra le cause di declino più importanti c’è sicuramente l’elevata mortalità di tartarughe marine catturate accidentalmente nelle attività di pesca. In quest’area, recenti indagini lasciano ritenere che siano circa 500 le tartarughe marine vittime, ogni stagione, di tale attività. Buona parte dei siti riproduttivi, inoltre, sono gravemente minacciati dal fenomeno dell’erosione costiera e da pratiche altamente distruttive sul piano ecologico, come la pulizia meccanica degli arenili e l’uso di mezzi fuoristrada, che possono negativamente agire su ogni fase del processo riproduttivo di Caretta, interessando tanto gli adulti quanto le uova o i piccoli alla schiusa. Al fine di far conoscere i contenuti e gli obiettivi del progetto, nonché le peculiarità biologiche essenziali della Tartaruga marina i ricercatori UNICAL, in collaborazione con il WWF Italia e il FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano), realizzano regolarmente, in ogni stagione, una serie di azioni d’informazione e sensibilizzazione pubblica, nei comuni della provincia di Reggio Calabria e Catanzaro. I risultati nel progetto dell’Università della Calabria, nonché i vari casi di nidificazione segnalati in Italia, a seguito di rinvenimenti fortuiti, al di fuori delle aree di regolare nidificazione, indicano come la distribuzione/consistenza riproduttiva di Caretta sia stata, per una inadeguatezza dei protocolli di monitoraggio, sottostimata in passato e come in mancanza di ricerche esaustive lo possa essere tuttora. Nonostante gli sforzi fatti, il Progetto TartaCare è ancora in una fase preliminare di tutela e conservazione di questa specie, a causa dei pochi finanziamenti che ogni anno riceve dalle amministrazioni. Se solo gli italiani e le amministrazioni capissero che le tartarughe possono rappresentare un'attrattiva turistica, come avviene in altri Paesi, avremmo già risolto parte del problema. L'attiva partecipazione dei turisti che ogni anno i ricercatori UNICAL registrano al momento della schiusa, palesa l'elevata sensibilità verso questo straordinario animale, che se tutelato, potrebbe garantire ancora per molti anni uno tra gli spettacoli più meravigliosi che la natura può offrire.

Per informazioni sul Progetto potete scrivere a tartacare@unical.it o telefonare al 3270476383.