AMBIENTE: BENVENUTI (FARE AMBIENTE) STA AVANZANDO L’ECO-TRUFFA, IL COSIDEETTO “GREEN WASHING”

“I consumatori stanno diventando sempre più maturi e sono particolarmente attenti ai messaggi che contengono riferimenti ambientali rivolgendo particolare attenzione a tutte le problematiche a difesa dell’ambiente, quindi alla natura ed alla sostenibilità. Ma al contempo si sta sviluppando il fenomeno denominato “GreenWashing”, in pratica quella che possiamo definire una patina superficiale che alcune grandi aziende e multinazionali, sino ad ora insensibili alle tematiche ambientali,  utilizzano esclusivamente per ragioni di marketing. Quindi di acquisizione di segmenti di mercato senza modificare alcunché dei propri prodotti, utilizzando l’attenzione all’ambiente solamente per obiettivi di vendita”.

E’ quanto afferma Piergiorgio Benvenuti, Responsabile Rapporti istituzionali e Coordinatore per il Lazio del Movimento Ecologista Europeo – Fare Ambiente.

“Abbiamo intenzione di fornire ai cittadini-utenti il nostro strumento telematico del  Blog del Coordinamento del Lazio di Fare Ambiente,  all’indirizzo http://fareambientelazio.wordpress.com/ , per segnalazioni e pubblicazioni di pubblicità considerate a rischio  greenwashing. Con tale attività abbiamo intenzione di porre in atto una visione critica nei confronti di aziende che mettono in pratica  pubblicità che colpiscono la nostra esigenza di attenzione nei confronti dell’ambiente, ma che non sono coerenti con i prodotti o i servizi che realizzano”.

“E’ nostra intenzione –prosegue Benvenuti- implementare un Osservatorio di Fare Ambiente  per l’acquisizione e la valutazione di materiale pubblicitario a rischio Eco-truffa, ed a breve daremo tutte le informazioni sulla nostra iniziativa in una apposita conferenza stampa dove sarà presentato il Rapporto su Green Washing, nel mentre proseguiremo a presentare  segnalazioni all’Antitrast per pratiche commerciali scorrette, in modo specifico in caso di false qualità ecologiche dei prodotti pubblicittazzati e commercializzati, per scongiurare ingannevole propaganda ecologica di vendita”.

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