Un fronte di circa 33 metri in cemento armato, per ora, oltre la cancellata del Parco dei Daini. E' il muro che sta sorgendo al Bioparco, in un'area periferica dietro la voliera, a voler nascondere al pubblico quanto avviene all'interno.
Peccato che il Bioparco, con i suoi 17 ettari, faccia parte di Villa Borgese e sia vincolato da una quantità di leggi, oltre a essere Sic (Sito di interesse comunitario) e bene protetto dall'UNESCO. Costruirvi è dunque impossibile, a meno di non aver ottenuto incredibili e comunque impugnabili concessioni di cui non siamo a conoscenza.
Il lavori, come già segnalato l'inverno passato sul Respiro, hanno avuto inizio lo scorso dicembre e stanno proseguendo.
L'area che si sta occultando con il muro già ospita, all'interno del Bioparco, edifici e attività che nulla hanno a che vedere con gli intenti di una fondazione zoologica. E' stato infatti con dubbio gusto destinato a progetti sociali - anziani, disabili, teatro - oltre un ettaro di zoo, sbandierando ripetutamente l'utilizzo di inopportune pet therapy. Per tacere delle feste di compleanno a pagamento che prevedono tour schiamazzanti in mezzo alle gabbie, costringono gli animali all'ascolto di musiche ad alto volume e spesso a essere rinchiusi anzitempo, per ragioni di sicurezza, in celle microscopiche.
Cos'altro dovrà nascondere questa muraglia e, soprattutto, chi ne ha concesso l'autorizzazione alla ex Bioparco Spa, ora Fondazione Bioparco, per il 51% controllata da Roma Capitale e per il rimanente 49% da Costa Endutainment e Cecchi Gori Holding?
D'altro canto, la necessità di sfruttare il più possibile il Bioparco in termini commerciali, principio in ovvio contrasto con la dignitosa sopravvivenza degli animali detenuti, viene ben evidenziata da una relazione espressa nel febbraio 2008 dall'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma, in seguito a uno studio mirato:
... Essendo la Fondazione costituita dai soli Fondatori promotori (Comune di Roma, la Costa Edutainment SpA e la Cecchi Cori Holding s.r.l.), l'obiettivo di partnership e/o di allargamento degli interessi sociali a diversi ed altri soggetti in realtà non è stato perseguito.
Inoltre i dati di bilancio mostrano come non sia stata condotta una efficace attività di fundraising e di quanto la Fondazione rimanga ancora sostanzialmente dipendente dal contributo del Comune di Roma pari e 3.000.000 di euro annui.
A tal proposito si osserva come all'atto della costituzione della Fondazione sia stato inspiegabilmente risolto il preesistente Contratto di Servizio tra Comune di Roma e Bioparco SpA. Tale disposizione rappresenta un elemento debole nei rapporti tra Comune di Roma e Fondazione Bioparco, in quanto risulta impossibile ancorare la gestione della Fondazione a standard quali-quantitativi valutabili o garantire un rapporto armonico e responsabile tra i soggetti costituenti la Fondazione, pur rimanendo gli stessi del soggetto istituzionale precedente.
Tale risoluzione appare ancora meno comprensibile alla luce del fatto che l'esistenza di un contratto di servizio rappresenta l'unico strumento di regolazione di una disciplina negoziale in casi come questo di affidamento diretto del servizio...
... Risulta quindi opportuno riflettere sulla necessità di prevedere adeguati meccanismi di controllo, monitoraggio e valutazione delle performance gestionali, nonché di ancorare una parte del contributo annuale che versa il Comune di Roma ad un contratto di servizio.
Dal punto di vista di risultati gestionali si osserva come la trasformazione della Bioparco SpA in Fondazione non ha comportato un reale risparmio economico per il Comune di Roma.