Associazione Vittime della Caccia
16 novembre 2010
Caccia: il primo morto seriale tra i non-cacciatori? Lasciate fuori chi di piombo non ne vuol sapere!
E’ il grido dell’Associazione Vittime della Caccia, a fronte della lunga lista di morti e feriti in soli due mesi e mezzo di stagione venatoria.
Un’altra vittima della caccia, questa volta un cercatore di funghi in provincia di Arezzo, riapre drammaticamente il problema della sicurezza e del livello di pericolosità dell’esercizio venatorio nel nostro Paese. Ad oggi, in ambito venatorio ci risultano 16 i morti per armi da caccia e ben 41 i feriti, di cui 10 sono coloro che non ne vogliono sapere di armi, piombo e sangue!
“Omicidi e ferimenti seriali risultano ai media come 'incidenti', ma come possono essere considerati incidentali la morte e il ferimento in serie di persone che a caccia non ci vanno ma di caccia muoiono?!” così, l’Associazione Vittime della Caccia attraverso il suo portavoce Maurizio Giulianelli, esprime cordoglio alla famiglia della vittima e ribadisce che “non è più tollerabile la fatalità che si attribuisce a questi fatti di cronaca nera.
Il diffuso allarme sociale e la violenza insita nell’esercizio venatorio, sono alla base del rifiuto della caccia da parte della maggioranza degli italiani” segue Maurizio Giulianelli, che conclude: “è riduttivo e fuorviante, assimilare questa drammatica realtà alla logica dell’ineluttabile, così come continua a sostenere il mondo venatorio.
La sola verità inconfutabile” conclude il portavoce “ è che chi vive in campagna o si muove tra la natura durante la stagione di caccia, rischia… rischia realmente di diventare un bersaglio e di perdere la vita!” .
Maurizio Giulianelli, Ufficio stampa Associazione Vittime della Caccia - e-mail: ass.vittime.cacciamail.com