La parete sud di Piazza di Siena, la celebre arena ellittica collocata nel cuore di Villa Borghese, si sta sgretolando. Cadono pezzi di intonaco e pietra rivelando un disfacimento che potrebbe condurre al crollo. Non che, guardandosi intorno, le gradinate e le vestigia delle antiche siepi di bosso offrano uno spettacolo migliore. Nel parco storico capitolino infatti natura e monumenti condividono da molti anni una situazione di progressivo degrado giunto ormai a minare alla base il patrimonio arboreo e architettonico.
Oltre all'incuria cronica e agli spaventosi tagli sugli interventi di manutenzione, sempre più spesso nelle ultime stagioni la Villa è stata oggetto di estemporanea privatizzazione. Ceduta a eventi e manifestazioni invasivi e dannosi per le specie arboree, per i pochi animali selvatici rimasti - uccelli, scoiattoli, insetti fra cui un coleottero raro che rende la Villa un Sic - Sito di interesse comunitario -, per prati, viali, busti, fontane. In particolare la delicata Piazza di Siena, che ogni anno deve reggere l'impatto con il villaggio sponsor del tradizionale Csio, il concorso ippico internazionale, impropriamente decuplicato rispetto ai pochi, discreti gazebi di una volta. Per allestire quel che da tempo è diventato un mostruoso baraccone si impiegano decine di mezzi pesanti, tonnellate di tubi, cavi elettrici, pedane che gravano sulle gradinate, offendono le radici degli alberi, cancellano erba e lastricati. Tribune e stand rimangono quindi montati per settimane dopo la conclusione dello Csio, allo scopo di permettere ai Carabinieri di svolgere la successiva festa dell'Arma che prevede però alcune modifiche logistiche, dunque nuove transenne, decine di gabinetti mobili. L'estate 2011 non ha visto rinnovarsi, probabilmente a causa delle vigorose contestazioni degli abitanti di zona, il ristorante-discoteca autorizzato la stagione precedente. Questo rimaneva in piedi dal concorso ippico e seguitava l'attività fino a settembre dispensando rumore e sporcizia a ogni ora.
In aggiunta, malgrado le proteste di associazioni e cittadini, nel 2010 Piazza di Siena ha ospitato anche sei devastanti concerti per i sessant'anni di Renato Zero, il villaggio Fifa Fan Fest in occasione dei Mondiali di calcio. E ancora, è stata ceduta a un raduno dei giovani di Azione Cattolica e ad alcuni appuntamenti equestri di livello regionale, organizzati dalla Fise-Federazione italiana sport equestri, come fosse il campo di un qualsiasi circolo romano.
Non c'è dunque da stupirsi se oggi tali assurde iniziative presentino il conto, complice forse, nel caso particolare della parete attualmente alla rovina, qualche perdita d'acqua della fontana sovrastante mai riparata, che ogni volta in occasione delle manifestazioni si ritrova ingabbiata e manomessa.
Proprio di recente l'assessore all'Ambiente Visconti ha presentato un piano di recupero dei pini di Villa Borghese (senza escludere peraltro l'eventualità di nuovi abbattimenti) in particolare quelli secolari e magnifici di Piazza di Siena: ma come sarà mai possibile proteggere gli alberi e i luoghi senza prima impedire simili devastazioni?
Inoltre, chi verrà indicato come responsabile per la distruzione di un simile patrimonio collettivo, sotto la tutela dell'Unesco?
La cessione di questi luoghi preziosi e fragili a imprese private non porta affatto somme significative nelle casse comunali, solo modeste concessioni di suolo pubblico che comunque come si vede non vengono reinvestite nella cura dei siti interessati. Si tratta quindi di favori squisitamente politici a spese della comunità: si tratterà alla fine di pagare costosi interventi di restauro o ritrovarsi macerie.